Seal Beach non delude mai

Le camminate esplorative tra le vie di Seal Beach mi hanno sempre entusiasmata sin dalla prima volta che venni qui: un’ architettura così diversa da quella della mia cittá, un gusto estetico totalmente differente, soluzioni originali in abitazioni e giardini, …insomma un insieme di cose che da sempre hanno destato la mia curiosità e il mio interesse.

Passeggiare fra le strade quasi deserte ed assolate di questa cittadina, osservare le abitazioni, i giardini, le decorazioni urbane e private, i cartelli con gli avvisi più strani …tutto questo mi aiuta a vedere nelle piccole cose la varietà del mondo e a darmi conferma che non esiste un solo modo di pensare, una sola mentalità, che il bello e il brutto è un concetto così relativo… e che basta poco, davvero poco, per aprire testa e cuore e lasciarsi attraversare dalla vita in tutte le sue forme.

Quando si è compressi in questioni quotidiane, di famiglia e di lavoro, risulta difficile anche trovare il tempo per aprire la mente… Per questo l’estate e i momenti lontani dal quotidiano sono il tempo giusto per ricaricarmi, lasciare liberi i pensieri e, perché no, libera anche di sentirmi a casa in questo piccolo paese, in un luogo che dovrebbe invece essermi estraneo.

Ma “casa” che cos’è? “ Casa” dov’é? Io credo che casa possa anche essere a mille miglia da dove sei nata, può essere anche una persona…“Casa”, sono convinta, è lá dove trovi consolazione…come dice questa meravigliosa canzone dei Coldplay, “Fix you”( il video , dal vivo , direttamente dal meraviglioso concerto di San Siro a cui ho assistito il 28 giugno 2023): “Le luci ti guideranno a casa e infuocheranno le tue ossa e io cercherò di consolarti”.

Quando provi a fare del tuo meglio ma non ci riesci
Quando prendi quel che vuoi ma non quello di cui hai bisogno
Quando ti senti così stanco ma non puoi dormire
Torna indietro
E le lacrime iniziano a scorrere sul tuo viso
Quando perdi qualcosa che non puoi riavere
Quando ami qualcuno ma va tutto in fumo
Potrebbe andare peggio?

Le luci ti guideranno a casa
E infuocheranno le tue ossa
E io cercherò di consolarti

Lassù e quaggiù
Quando sei troppo innamorata per lasciar perdere
Ma se non provi non lo saprai mai
Che importanza hai

Le luci ti guideranno a casa
E infuocheranno le tue ossa
E io cercherò di consolarti

Le lacrime scorrono sul tuo viso
Quando perdi qualcosa che non puoi riavere
Le lacrime scorrono sul tuo viso e sul mio…
Le lacrime scorrono sul tuo viso
Ti prometto che imparerò dai miei errori
Le lacrime scorrono sul tuo viso e sul mio…

Le luci ti guideranno a casa
E infuocheranno le tue ossa
E io cercherò di consolarti

Mentre mi trovavo qui è arrivata la tremenda notizia del rogo a Maui: CNN, FoxNews, e tutte le testate giornalistiche hanno trasmesso immagini di devastazione totale. Maui non sarà più la stessa, la città di Lahaina, un tempo capitale delle Hawaii, non esiste più, molte persone sono morte e tante altre hanno perso tutto, non solo la loro casa. I propietari di un negozio di Seal Beach che vende articoli hawaiani ha messo all’esterno questo cartello

Ci associamo a loro.🙏🏻

Il mio luogo del cuore

«Anche le città credono d’essere opera della mente o del caso, ma né l’una né l’altro bastano a tener su le loro mura. D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.»

(Marco Polo da Le città invisibili di Italo Calvino)

Sin dalla prima volta che arrivai qui, nel piccolo paese di Seal Beach, provai la sensazione di essere a casa.

La domanda che ho posto a questo luogo è sempre stata una: posso riposarmi qui, fra le tue vie e le tue spiagge, e immaginare un’altra vita, non in sostituzione di quella che ho ma semplicemente una vita in più, una nuova vita per quando rinascerò?

La risposta anche questa volta, dopo 5 anni dall’ultima volta che sono stata fra queste strade, è la stessa: chiudi gli occhi, anzi no, spalancali…falli ubriacare di sole, di oceano, di colori, di vento, di luce, di sabbia, di legno…cammina per le vie, ritrova i particolari sciocchi, le piante grasse, le cassette della  posta ridicole,i numeri civici pittoreschi, le staccionate romantiche, i tetti colorati, le palme grattacielo,… immergiti nelle persone che incontri, così strane, belle, brutte, gentili, sgraziate, vintage, tenere, accoglienti, incredule…..

Lasciati perdere nel sogno che desideri e vivilo come se fosse realtà.

Bentrovata Seal Beach.

Vagammo tutto il pomeriggio in cerca

d’un luogo a fare di due vite una.

Rumorosa la vita, adulta, ostile,

minacciava la nostra giovinezza.

Ma qui giunti ove ancor cantano i grilli,

quanto silenzio sotto questa luna.

( Umberto Saba)

Riverside: si fa quel che si puó!

Premessa: la zona dove abbiamo fatto una sosta di 6 giorni ( per “staccare” dall’on the road ) intorno a Seal Beach, la California meridionale, la conosciamo molto bene e quindi è difficile, qui, trovare attrazioni nuove o luoghi sconosciuti. Per questo motivo quando in hotel ci hanno consigliato di visitare la cittadina di Riverside, che non conoscevamo, abbiamo deciso di fare un’ escursione di mezza giornata.

Dunque: Riverside!

Che dire…semplicemente che quando non si hanno vestigia storiche millenarie da mostrare o bellezze naturali che possano gareggiare con il circondario…ci si arrangia come si puó…e si “inventano” le attrazioni.

Cominciamo dal presunto vanto storico: nel 1876 una famiglia locale aprì la guest house Glenwood Cottages, che si trasformò successivamente nel Mission Inn Hotel, famoso a livello mondiale, l’edificio in stile missionario più grande degli Stati Uniti.

Tra gli ospiti dell’hotel figurano presidenti come Nixon e Reagan ( che ci trascorse addirittura la luna di miele) stelle del cinema e reali. Questo hotel è grande quanto un isolato ed è decorato con archi, arcate, cortili, vetrate a mosaico, una torre con campana, una scala a chiocciola in ferro battuto, …

Ora…per carità…è carino…ma da questo a inserirlo nella classificazione ufficiale del National Historic Landmark, mi pare esagerato! Ho girato tutto intorno, sono entrata nella hall, ho intravisto i giardini ma, onestamente, se non mi fosse stato segnalato come edificio storico, credo che non lo avrei considerato piú di tanto. Anche perché mi sono chiesta : ma per quale motivo una persona nel pieno delle sue facoltà dovrebbe voler spendere un capitale per alloggiare in un hotel ( carissimo! Anche 1000 dollari a notte) che sta in una cittadina lontano da tutto? Intorno è zona semi montuosa desertica, a parte una vallata di coltivazione di agrumi ( di cui vi parlo a breve)… Comunque è un bell’hotel … e nient’ altro da aggiungere.😁

E veniamo alle bellezze naturali. Ci era stato suggerito in hotel di visitare il National Park di Riverside perché molto verde, lussureggiante …insomma un’oasi nel deserto. Mi aveva un po’ insospettito il nome di questo Parco Nazionale e cioé “California Citrus State Historic Park”… Perché citrus ( agrumi)? 🤔

E così…ci avviamo con l’auto verso questo Parco è quando arriviamo là davanti troviamo questo:

Ah! Okkkkk! Una mega arancia!!E facciamoci sta spremuta! 😁

Quindi, ricapitolando: il “parco” ( …é una fattoria didattica, diciamolo!) è stato costituito per far sapere come gli agrumi sono diventati i re della California meridionale. Infatti durante un tour guidato da un ranger si possono assaggiare arance, limoni, lime e pompelmi che crescono nella proprietà. Punto. Va beh…comunque la frutta era buonissima 😋

Penso solo che se tanto mi dà tanto…la Sicilia, con le sue coltivazioni di agrumi e i suoi reperti storici, dovrebbe diventare in toto patrimonio dell’Unesco!!

Non vorrei sembrare troppo critica: a me il kitsch tipico delle attrazioni americane piace molto ma nella misura in cui chi le propone non si prende troppo sul serio. Non mi va quando si cerca di far passare una cosa per un’altra: in questo caso era sufficiente promuovere questa coltivazione come fattoria didattica o simile.

Comunque … visto che c’eravamo abbiamo anche deciso di visitare il farmer market che si trova all’interno dell’area, “Sprout” e devo dire che, effettivamente, i prodotti esposti mi hanno fatto un’ ottima impressione. Io, poi, sono calamitata dall’aspetto estetico di qualsiasi cosa, anche di un bancarella di patate 😃 e ho trovato che il modo di presentare la loro merce sia molto accattivante.

Sono comunque soddisfatta della gita di oggi: nulla di eccezionale ma …ogni nuova conoscenza, si sa, é un arricchimento!

E a proposito di frutti della terra, un brano che mi piace molto:

LA TERRA da Il Profeta di Kahlil Gibran

La terra vi concede generosamente i suoi frutti, e non saranno scarsi se solo saprete riempirvi le mani.

E scambiandovi i doni della terra scoprirete l’abbondanza e sarete saziati. Ma se lo scambio non avverrà in amore e in generosa giustizia, renderà gli uni avidi e gli altri affamati.

Quando voi, lavoratori del mare dei campi e delle vigne, incontrate sulle piazze del mercato

i tessitori e i vasai e gli speziali, invocate lo spirito supremo della terra affinché scenda in mezzo a voi a santificare le bilance e il calcolo, affinché il valore corrisponda a valore.

E non tollerate che tratti con voi chi ha la mano sterile, perché vi renderà chiacchiere in cambio della vostra fatica. A tali uomini direte: «Seguiteci nei campi o andate con i nostri fratelli a gettare le reti nel mare. La terra e il mare saranno con voi generosi quanto con noi».

E se là verranno i cantori, i danzatori e i suonatori di flauto, comprate pure i loro doni.

Anch’essi sono raccoglitori di incenso e di frutti, e ciò che vi offrono, benché sia fatto della sostanza dei sogni, distillano ornamento e cibo all’anima vostra.

E prima di lasciare la piazza del mercato, badate che nessuno vada via a mani vuote.

Poiché lo spirito supremo della terra non dormirà in pace nel vento sino a quando il bisogno dell’ultimo di voi non sarà appagato.

Redwood e Bigfoot

Crescent City, é una delle prima cittadine che si incontrano entrando in California da nord e  abbiamo scelto di fermarci qui perchè ci è servita  da base per l’escursione di oggi : a pochi chilometri da qui, infatti, iniziano i 3700 ettari del Jedediah Smith Redwoods State Park, con le sequoie più belle e grandi della zona.

In realtá questo paese é davvero desolante: basti pensare che nel 1964 è stato quasi completamente distrutto da uno tzunami, poi ricostruito ma… è evidente la poca cura e la mancanza di una tradizione che guidi le persone a renderlo più accogliente e abitabile.

Ciò nonostante, se appena distogli lo sguardo dalla desolazione del paese e volgi gli occhi verso l’oceano o verso le foreste alle spalle, si viene  travolti da così tanta bellezza che immediatamente ci si scorda  di tutto il resto.

Cominciamo dall’oceano: una costa meravigliosa, il faro ( Battery Point Lighthouse) che assomiglia a una casetta, accessibile solo con la bassa marea, un’atmosfera dormiente e serena…tutto contribuisce a rendere il paesaggio davvero ammaliante.

Proseguiamo con la foresta di sequoie il Reedwood State Park: un polmone verde immenso, possente…davanti alla magnificenza delle sequoie, davvero, ci si sente granellini di polvere sperduti nell’universo.

L’albero più alto del mondo, la sequoia, cresce solo qui, sulla costa americana di nord-ovest: è una specie molto longeva e resistente che può vivere fino a oltre 2000 anni e raggiungere altezze oltre i 100 metri. Ma lascio alle immagini il compito di rendere l’idea della loro maestosità.

Quale ambiente migliore di questo, così primitivo, misterioso, impenetrabile, poteva essere teatro di uno degli avvistamenti più famosi del mitico Bigfoot? Mi riferisco al protagonista di leggende che parlavano di un popolo di uomini selvaggi ma colti, che vivevano nelle foreste e che potevano raggiungere i tre metri di altezza. Si chiamavano Sasquatch e qualche secolo dopo fu proprio dai Sasquatch che si originò uno dei miti più intriganti dell’America settentrionale: il Bigfoot. Ricordate uno dei tanti film con lui protagonista?

Ecco! È il 28 agosto del 1995. Una troupe della Waterland Productions stava  viaggiando attraverso il Jedediah Smith Redwoods State Park a bordo di un lungo e grosso furgone. L’atmosfera era scanzonata, la musica risuonava attraverso i tronchi dei grandi alberi che costeggiano la strada. “È un grosso orso” gridò l’autista ad un tratto vedendo qualcosa di massiccio ai margini del suo campo visivo. A bordo le cineprese non mancavano perciò decisero  di filmare l’incontro e quell’orso si muoveva davvero in modo strano. Camminava in modo eretto, le mani lungo i fianchi e al posto di un muso tozzo ma appuntito la troupe vide quello che sembrava un volto umano. 

“È un Sasquatch!” gridarono poi mentre illuminavano l’essere con tutta la potenza dei fari del furgone. La creatura alta due metri e mezzo li fissò tra il terrorizzato e l’ infastidito e poi sparì nella foresta. 

Un altro filmato, un’altra prova dell’esistenza del Bigfoot?

Mah…io non ho incontrato nessun essere anomalo…a parte nugoli di zanzare fastidiose e assetate che sembrava fossero telecomandate per seguire esattamente la mia persona (e  non quella di mio marito!): mai come oggi la mascherina mi è stata così gradita!

L’ultimo giorno del mondo

Vorrei piantare un albero

Per cosa?

Non per il frutto

L’albero che porta il frutto

Non è quello che fu piantato

Voglio l’albero che si erge

Nella terra per la prima volta

Con il sole che già

Tramonta

E l’acqua

Che tocca le sue radici

Nella terra piena di morte

E le nuvole che passano

A una a una

Sulle sue foglie.

William Stanley Merwin

SOLVANG

Appena fuori Santa Barbara c’è una cittadina, Solvang, che ha origini danesi.
Nel 1910, alcuni danesi vennero a conoscenza della ‘messa in vendita’ di una parte di questo territorio nella California centrale: la zona era molto fertile, attraversata da numerosi fiumi, con colline coperte da querce e con ampi spazi “abitabili'”.Così…detto, fatto!! Nel 1911 nacque questa colonia di danesi-americani col nome di Solvang, che nella loro lingua significa ‘sunny fields’ (campi soleggiati) e numerose famiglie danesi iniziarono ad arrivare da tutti gli Stati Uniti.

IMG_0925
E’ un villaggio molto carino, caratteristico, vale la pena di farci un salto.  Le case, i negozi, gli hotel ,…tutto ideato nello stile tipico del nord Europa: addirittura qua e là si vedono mulini a vento e i camerieri nei locali vestono i costumi originali danesi.

IMG_0931

IMG_0934

IMG_0927
Si trovano tantissime bakery (panetterie/pasticcerie) dove si possono gustare i famosi biscotti danesi (buoni ma con taaaaaaaanto burro) e una quantità infinita di paste (grosse, tanto grosse) e torte.

IMG_0938

IMG_0935

IMG_0941

IMG_0932

IMG_0933

Ho anche trovato un negozio che offre pura creatività per i bambini, ma non solo!!!….non avrei più voluto venire via!!!!!!

IMG_0949

IMG_0951

IMG_0952
Insomma…alla fine della visita mi ha preso il desiderio di fare un viaggio nei paesi del nord Europa!!!
Chissà … 🙂

P.s: un saluto da Andersen 🙂

IMG_0945
“Vivere non è abbastanza, uno deve avere il Sole, la libertà e un piccolo fiore.”
(Hans Christian Andersen)

CALIFORNIA SHOPPING

La moda è un’eccellenza italiana: su questo non si discute.
Tuttavia, gironzolando per i vari malls shopping di queste cittadine californiane, ho trovato alcuni marchi di abbigliamento che mi hanno incuriosita.
Si tratta non soltanto di stili di abbigliamento che incontrano i miei gusti, ma anche del tipo di immagine che si sono costruiti e della particolare atmosfera che si respira nei loro stores.

In particolare questi sono alcuni marchi che hanno attirato la mia attenzione ( fra l’altro alcuni articoli si possono trovare anche in Italia)

Free people

Unknown-4
Una catena molto originale e giovane: lo stile tende all’elegante-hippy, prezzi accessibilissimi…molto carina. Si trovano non solo abiti ma anche scarpe, borse , accessori.
I negozi sono solitamente arredati con colori pastello ma comunque sempre molto colorati.
Pochi ed evanescenti gli elementi di arredo; spesso ci sono molti fiori e alcuni oggetti vintage.

Unknown-1

Unknown-5

images-6

images-5

2.Lucky brand

Unknown
Stile molto sportivo, talvolta tendente al country, ma sempre con un pizzico di eleganza e tanto buon gusto.
I prezzi si posizionano in una fascia media.
Anche qui si trova abbigliamento ma anche calzature e accessori.
I negozi richiamano atmosfere legate al mondo rurale, al far west: mobili in legno, molti banconi, cassapanche e colori piuttosto scuri.

images copia

images copia 2

Unknown-1 copia

Unknown-2

3. Anthropologie

Unknown copia

Decisamente più ricercato e con prezzi un pochino più alti
Una catena che ho trovato molto presente soprattutto a New York, ma che ha iniziato a espandersi anche nel resto del paese.
Stille molto originale.
Si trova anche oggettistica per la casa.
I negozi danno un’idea di disordine, ovviamente calcolato: infatti la merce non è posizionata in settori separati, ma mischiata …puoi trovare un paio di sandali vicino a una borsa, alcuni abiti, poi cose per la casa. L’idea è quella dell’andare alla ricerca dell’articolo giusto per te…una specie di caccia al tesoro!

images-2 copia

images-3 copia

Unknown-1 copia 2

images-4

Nei negozi sempre tanta cortesia, disponibilità, voglia di vendere ma anche di accontentare il cliente.

E questo fa la differenza!

E comunque….“Un cameriere è un uomo che porta un frac senza che nessuno se ne accorga. Per contro ci sono degli uomini che hanno l’aspetto di camerieri appena si mettono un frac. Così in ambedue i casi il frac non ha nessun valore.”
(Karl Kraus)

cane-bombetta

OLD MISSION SANTA BARBARA

E’ una delle architetture sacre più belle che ho ammirato sulla costa della californiana. La missione risale al 1786, ma la chiesa cattolica, con la sua maestosa facciata con doppio campanile, fu eretta nel 1820 ed è tuttora la missione più visitata della California.

IMG_0964

IMG_0955

IMG_0956

Old Mission Santa Barbara  ha una lunga storia fatta di crolli, ricostruzioni e restauri, succedutisi dall’anno della fondazione fino alla metà del novecento, anche a causa dei diversi terremoti che hanno colpito questa terra.

June 1925: Exterior of Mission Santa Barbara following the 6.8 earthquake of June 29, 1925. This photo was published in the July 1, 1925 Los Angeles Times.

La chiesa è sempre attiva per le funzioni religiose, è sede di un’intensa attività parrocchiale: passeggiando lungo i suoi portici, ancora oggi, è possibile ascoltare le preghiere e i canti dei frati francescani che abitano e pregano al suo interno.

IMG_0971

IMG_0972

IMG_0978

IMG_0970
Un edificio comunicante ospita un interessantissimo museo dove approfondire la storia dell’incontro fra i frati francescani e i nativi, con tanto di testimonianze storiche e oggetti sacri e profani dell’epoca.

IMG_3699

IMG_3700

IMG_3701

IMG_3704

IMG_3705

IMG_3706

Molto bello anche il giardino interno…merita una sosta, prima di riprendere il cammino…

IMG_0983

IMG_0989

IMG_0985

IMG_0991

C’è un altro cielo

C’è un altro cielo,
sempre sereno e bello,
e c’è un’altra luce del sole,
sebbene sia buio là –
non badare alle foreste disseccate, Austin,
non badare ai campi silenziosi –
qui è la piccola foresta
la cui foglia è sempre verde –
qui è un giardino più luminoso –
dove il gelo non è mai stato,
tra i suoi fiori mai appassiti
odo la luminosa ape ronzare,
ti prego, Fratello mio
vieni nel mio giardino!

Emily  Dickinson

images

DO YOU SPEAK ENGLISH ?

Sempre più spesso si sente chiedere «Ma tu lo sai l’inglese?».
La prima risposta per molte persone è un giro di parole: «Si, certo. L’ho studiato a scuola e ora dovrei soltanto…rinfrescarlo un po’». Ma in cuor proprio il timore è che al posto della programmata “rinfrescatina” forse ci sarebbe bisogno di una totale full immersion.

Questi sono alcuni siti web che i professori dell’università di Irvine che insegnano inglese agli studenti internazionali hanno consigliato per migliorare in particolare la pronuncia e la  fluency

1.http://www.elementalenglish.com

In particolare molto utili i video relativi alla corretta pronuncia

images

2. http:/www.ted.com

In realtà TED è molto di più di un sito utile per imparare l’inglese!

TED (Technology Entertainment Design) è una conferenza che si tiene ogni anno a Vancouver e, recentemente, ogni due anni in altre città del mondo.
La sua missione è riassunta nella formula “ideas worth spreading” (idee che val la pena siano diffuse). Le migliori conferenze sono state pubblicate gratuitamente sul sito web del TED. Le lezioni abbracciano una vasta gamma di argomenti che comprendono scienza, arte, politica, temi globali, architettura, musica e altro.
I relatori stessi provengono da molte comunità e discipline diverse, tra cui l’ex presidente degli USA Bill Clinton[, il Premio Nobel James Dewey Watson, i cofondatori di Google Sergey Brin e Larry Page e il fondatore di Microsoft Bill Gates].

La cosa interessante è che sono sottotitolati in varie lingue e son piuttosto brevi…oltre al fatto che i relatori sono veramente molto coinvolgenti e ironici.
Davvero una miniera questo sito!!!!

Unknown

3.http:/www.myenglishpages.com

Sito completo: reading, listening, grammar, vocabulary, speaking, writing, exercises.

Unknown

4. http://www.thefreedictionary.com

Non un semplice dizionario….ma un supporto interattivo con un focus agli idioms, cioè i modi di dire specifici di una determinata lingua, che sono la vera chiave per capire soprattutto le conversazioni quotidiane.

Unknown-1

5. http://lyricstraining.com

Sito con video musicali, correlati di sottotitoli. La cosa carina sta nel fatto che mentre ascolti la canzone, devi inserire la parola mancante altrimenti la musica sfuma!!! Veramente utile per aumentare la velocità di comprensione, ma anche divertente.

Unknown-2

6. http:/create.kahoot.it/#

Ultimo, ma non ultimo, questo sito potrebbe essere utile soprattutto agli insegnanti: consente di realizzare dei quiz che la classe intera affronta giocando in aula. Ispirato alla pedagogia digitale basata sul gioco è una piattaforma di blended learning, di tipo collaborativo, per la creazione e fruizione da parte della classe di test.
Kahoot consente di realizzare test della tipologia “a scelta singola”. Il suo utilizzo è free e richiede una semplice registrazione che è gratuita. E’ possibile condividere il quiz nei principali social network (Facebook, Twitter, Pinterest, Google +, ecc.).

Unknown-3

Allego qui la fotografia dei consigli che sono stati dati agli studenti per migliorare la pronuncia.

IMG_4002

La considerazione/ domanda stimolo che la accompagnava era questa. “ Secondo voi si ascolta più volentieri e si comprende meglio una persona che conosce molti termini, rispetta tutte le regole grammaticali ma pronuncia il tutto in modo pessimo o una persona con un vocabolario povero che però sa utilizzare con pronuncia corretta?”

A voi la risposta.

gazzetta_sloan-4-300x212

UNIVERSITY OF CALIFORNIA: IRVINE

Non c’è niente da fare: vacanza o non vacanza, periodo di relax o meno, ogni tanto prende il sopravvento la mia anima di insegnante. E così…eccomi qua a visitare il campus dell’Università della California di Irvine (conosciuta anche come UCI) che è stata fondata nel 1965 nella contea di Orange in California.

colleges.niche

Ha più di 27.000 studenti e si può tranquillamente dire che Irvine-città coincide con Irvine-campus universitario, perché è davvero enorme!!!

images

Il campus universitario è veramente fantastico!! Grande, ben organizzato, distaccato da qualunque distrazione, immerso nel verde.
All’interno numerosi servizi a disposizione per gli studenti come free shuttle, connessione Wifi ovunque, caffetterie, ristoranti,…

IMG_3352

IMG_3367
Mi avvio verso quello che è considerato il centro dell’università, Aldrich Park: si tratta di un parco molto grande che è attraversato da un percorso circolare, pedonale e ciclabile, detto Ring Mall che consente di arrivare facilmente alle varie unità accademiche.

IMG_3366

IMG_3389
Tutto intorno vedo affacciarsi molte aree attrezze per lo studio, come la biblioteca centrale, la Langson Biblioteca( anche se quasi tutti i dipartimenti e le scuole del campus mantengono le proprie sale di lettura e piccole collezioni di testi di riferimento per seminari universitari e sessioni di studio) e il grande Centro Studi Gateway un centro studentesco con laboratori e aree di studio aperto 24 ore al giorno! Ma anche le zone all’aperto, semplicemente arredate con tavolino e panche, sono numerose e molto invitanti per lo studio.

ICS-1

IMG_3391

La professoressa che mi accompagna nel tour spiega che una rete sotterranea di tunnel corre tra molti dei principali edifici del campus e la pianta centrale: gallerie più piccole si diramano da questo passaggio principale per raggiungere gli edifici singoli. Questi tunnel sono stati oggetto di molte leggende: quella più popolare è che siano stati costruiti per facilitare l’evacuazione dei docenti in caso di una rivolta studentesca!

IMG_3363

Ma torniamo a noi…

Entriamo nell’unità accademica di economia e marketing: all’interno è tutto perfetto, in ordine, pulito, con mobilio e finiture di qualità; nei corridoi ci sono divanetti e bei tavoli per studiare.
Le aule sono tutte piccole (15-20 persone al massimo) per favorire un rapporto molto ravvicinato con i professori; gli studi dei ricercatori, ben strutturati e ricchi di attrezzature.
Persino gli uffici amministrativi mi sono sembrati belli!!

IMG_3362

Poi mi spiega alcune caratteristiche del campus che riguardano la vita degli studenti: ad esempio che sono presenti
oltre 650 associazioni studentesche e organizzazioni del campus che aiutano gli studenti a trovare amici con cui condividere interessi accademici, multiculturali, politici, religiosi, sociali o sportivi ( e gli impianti sportivi, qui, non sono uno scherzo!!!)

IMG_3356

Come mascotte è stato scelto, nel 1965,un formichiere!!
Canti scolastici e varie acclamazioni sportive presentano la parola “ZOT” (che sarebbe il rumore prodotto da “Pietro il Formichiere” mentre si mangia le formiche!)
Il saluto tradizionale con la mano viene eseguita toccando le punte delle due dita centrali con il pollice, e facendo scorrere il pollice indietro, rendendo il mignolo e l’indice le orecchie e le dita nel mezzo il muso del formichiere….insomma fate le corna e poi distendete le dita centrali 🙂

IMG_3354

Ovviamente non si è un universitario senza la classica felpa che si può comprare nello bookshop del campus che è fornitissimo di tutto e di più!

tumblr_inline_n10batoafJ1qdly9j

Ma studiare qui, oltre che piacevole, è anche proficuo?

Pare di sì!
Tre ricercatori della facoltà hanno ricevuto il Premio Nobel nel corso della loro permanenza a UCI: Frank Sherwood Rowland (Chimica , 1995), Frederick Reines ( Fisica , 1995), e Irwin Rose ( Chimica , 2004). La ricerca che ha portato al Nobel del dottor Rowland è stata condotta esclusivamente a UC Irvine!

IMG_3355

Me ne vado e sospiro….mi è piaciuto proprio!

Fortunato chi potrà studiare qui.

Ma fortunato soprattutto a chi avrà insegnanti con la I maiuscola.

“Rimane la necessità di dover comunicare loro non solo il piacere della vita ma anche la passione della vita di educarli non solo a dire la verità, ma anche ad avere la passione per la verità. Vederli felici non ci può bastare. Dobbiamo vederli appassionati a ciò che fanno, a ciò che dicono e a ciò che vedono.” (Gianni Rodari)

Unknown

INDEPENDENCE DAY O…. RINO GAETANO??

Non mi era mai capitato di essere negli Stati Uniti proprio alla vigilia della ricorrenza del 4 luglio e devo dire che è stata un’esperienza divertente.

Sono rimasta davvero sconcertata da quanto questa particolare giornata sia celebrata…ma non in modo “formale”, ci tengono davvero tanto!!!

Tutti lo sanno : l’Independence Day è la festa nazionale degli Stati Uniti d’America, che commemora l’adozione della Dichiarazione di Indipendenza, il 4 luglio 1776,con la quale le Tredici Colonie si distaccarono dal Regno Unito di Gran Bretagna.

IMG_3490

La preparazione dei festeggiamenti inizia addirittura settimane prima: le case si dipingono di elementi bianchi, rossi e blu, nei negozi le vetrine sono un tripudio di richiami alla bandiera, nei market persino i cibi assumono colorazioni patriottiche….

IMG_3424

IMG_3448

IMG_3454

IMG_3431

IMG_3427
Che dire?? Gli Americani sono i patriottici per eccellenza e non si fanno alcun problema a esibirlo al mondo in tutti i modi e le forme. Ogni occasione è buona per celebrare i propri simboli, l’inno, la bandiera…

IMG_3403

IMG_3414

IMG_3437
Per loro non è un semplice giorno di festa, non si tratta di “un giorno in più di vacanza” e così ognuno si organizza per celebrarlo al meglio: il che, soprattutto qui in California, significa innanzi tutto farsi un bel barbecue o pic-nic in spiaggia, ma anche nei giardini delle proprie case o nei parchi.

IMG_3462
Durante il 4 luglio è rigorosamente vietato stare da soli: la regola è riunirsi coi propri cari e con gli amici più affezionati. E soprattutto indossare qualcosa che richiami i colori della bandiera.
(…ehm…giuro che quando, in Italia, ho comprato questi sandali, non ho minimamente pensato a questa cosa!!! Mi piacevano e basta!!!!)

IMG_3512
Le tavole imbandite che ho visto quel giorno…mi hanno fatto venire problemi di digestione solo alla vista! Molto sentita è anche la partecipazione a parate, concerti, sfilate in costume, e, ovviamente (non potevano mancare!!!) ai tradizionali fuochi d’artificio.

IMG_3449

IMG_3511

IMG_3514

IMG_3539

IMG_3548

E in queste occasioni è tradizione cantare tutti insieme l’inno nazionale:quando si sentono risuonare le sue note, tutti gli americani assumono una posizione sull’attenti, con la mano sul petto e si uniscono nel canto.
E ovunque nelle strade si sentono voci di persone commosse augurare
“Happy Independence Day” !!!

IMG_3457
Ma perché…a me vien da pensare alla canzone di Rino Gaetano???

Unknown

E IO CI STO
 
Mi alzo al mattino con una nuova
Illusione,prendo il 109 per la Rivoluzione,
e sono soddisfatto Un poco saggio un poco matto
Penso che fra vent’anni finiranno I miei affanni
Ma ci ripenso però, mi guardo intorno per un po’
e mi accorgo che son solo,
in fondo è bella però è la mia età e io ci sto
Si dice che in America tutto è Ricco tutto è nuovo,
puoi salire In teleferica
su un grattacielo e farti un uovo,
io cerco il rock’n’Roll al bar e nei metrò,
cerco una bandiera diversa senza sangue sempre tersa
Ma ci ripenso però, mi guardo intorno per un po’
e mi accorgo che son solo,
In fondo è bello però , è il mio Paese e io ci sto
Mi dicono alla radio statti calmo statti buono
non esser scalmanato stai tranquillo e fatti uomo
ma io con la mia guerra voglio andare sempre avanti,
e costi quel che costi la vincerò non ci son santi
Ma ci ripenso però, mi guardo intorno per un po’
e mi accorgo che son solo,
ma in fondo è bella però è la mia guerra e io ci sto
cerco una donna che sia la meglio
che mi sorrida al mio risveglio
e che sia bella come il sole d’agosto
intelligente si sa
ma in fondo è bella però è la mia donna e io ci sto

PAESE CHE VAI…

Capitato….

Privacy
Una cosa che negli anni passati non mi era mai successa è l’estrema attenzione che gli americanI pongono alla questione del rispetto della privacy riguardo alle fotografie.
Ci è successo, durante questo viaggio, di essere fermati un paio di volte da persone che ci hanno chiesto se davamo loro l’assenso di tenere la foto che avevano scattato, nella quale noi eravamo incidentalmente finiti!!!! Evidentemente si aspettano da parte degli altri lo stesso atteggiamento.

Unknown

Accoglienza
Dell’accoglienza americana, non c’è bisogno di dire nulla! Non conto più le volte che, per strada, con una cartina in mano, sono stata avvicinata da persone che mi hanno offerto  il loro aiuto per trovare il luogo che stavo cercando . Una volta addirittura, un signore, non ci ha solo spiegata la strada, ha deciso di accompagnarvici proprio!! Lui davanti con la sua auto e noi dietro…peccato che a un certo punto si sia perso anche lui!!! 🙂

Unknown-1

E ultimo ma direi non meno importante……..Il caffè!!!!
Il caffè americano è un simbolo dei cittadini USA quanto lo sono gli hamburger. In realtà il caffè americano è, come concetto, una bevanda completamente diversa dal nostro caffè. Si tratta infatti di una bibita da compagnia, da portarsi dietro e sorseggiare per gran parte della giornata, in macchina e a lavoro. A me personalmente questi beveroni non piacciono proprio, Però ormai negli Stati Uniti si trova facilmente il caffè anche come lo intendiamo noi, cioè  l’espresso. Non è proprio una prelibatezza però può andare ( mi raccomando:  per averlo decente, sottolineare marcatamente che lo volete single…altrimenti vi arriva un double che è imbevibile!)

Unknown-2
Insomma… l’America che si vede nei film è molto distante dalla realtà?
Io direi di no…

“Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa… e la vedeva. È una cosa difficile da capire. Voglio dire… Ci stavamo in più di mille, su quella nave, tra ricconi in viaggio, e emigranti, e gente strana, e noi… Eppure c’era sempre uno, uno solo, uno che per primo… la vedeva. Magari era lì che stava mangiando, o passeggiando, semplicemente, sul ponte… magari era lì che si stava aggiustando i pantaloni… alzava la testa un attimo, buttava un occhio verso il mare… e la vedeva. Allora si inchiodava, lì dov’era, gli partiva il cuore a mille, e, sempre, tutte le maledette volte, giuro, sempre, si girava verso di noi, verso la nave, verso tutti, e gridava (piano e lentamente): l’America. Poi rimaneva lì, immobile come se avesse dovuto entrare in una fotografia, con la faccia di uno che l’aveva fatta lui, l’America.”

( Alessandro Baricco)

Unknown-3

VENICE BOARDWALK

 

 

 

Per raccontare Venice non servono parole…

IMG_3578

IMG_3589 (1)

IMG_3584 (1)

IMG_3592 (1)

IMG_3577

IMG_3594 (1)

IMG_3597

IMG_3591

IMG_3595 (1)

IMG_3618 (1)

IMG_3581 (1)

IMG_3620 (1)

IMG_3599

Fantasia (John Keats)

Lascia sempre vagare la fantasia,
È sempre altrove il piacere:
E si scioglie, solo a toccarlo, dolce,
Come le bolle quando la pioggia picchia;
Lasciala quindi vagare, lei, l’alata,
Per il pensiero che davanti ancor le si stende;
Spalanca la porta alla gabbia della mente,
E, vedrai, si lancerà volando verso il cielo.

GRAMMOFONO

 

RITORNO A SEAL BEACH

IMG_3417

E così sono tornata.

Ho desiderato molto questo momento, anche se il timore di arrivare qui e rimanere in qualche modo delusa era davvero tanto.

Ho girovagato di mattina presto per le strade conosciute… nessuno in giro…

Ho rivisto il molo, ventoso e imbronciato, ho salutato l’oceano in eterno movimento, serio e maestoso…

Ho notato abitazioni colorate, decorate, travestite, imbruttite, abbellite…

Ho osservato giardini vezzosi e assetati, romantici e regali…

Ho visto vetrine di negozi  vestiti a festa, botteghe spoglie, cortili vissuti…

Ho ammirato un cielo terso e abbagliante…

IMG_3422 (1)

Alla fine ho capito che luoghi e persone sono simili.
Un uomo, una donna, si innamorano di qualcuno …in lui, in lei, vedono tutte le qualità che lo rendono ai loro occhi speciale…e questo sentimento non cambia, se è amore vero, solo perché fra le qualità si nascondono imperfezioni…

Se ne vale la pena, l’amore aiuta a camminare insieme, guardando nella stessa direzione.
Certo, se ne vale la pena…e questo solo ciascuno di noi lo può sapere.

Ecco.
Seal Beach, per me, ne vale la pena.

Vale la pena essere tornata per potermi perdere in mille particolari che ancora non mi appartengono.
Vale la pena scoprire anche il fastidioso, oltre che l’entusiasmante.
Vale la pena trovare la persona scontrosa, accanto al vicino così accogliente.
Vale la pena addormentarsi con il sorriso solo per il fatto di essere qui, con te.

Vale la pena.

IMG_3623

SAN FRANCISCO

E’ la più bella città degli Stati Uniti che ho visitato finora!

Circa quattro anni fa, mentre da lontano iniziavo a scorgere il profilo di San Francisco, rimasi affascinata da questa visione : era come se la città si fosse lentamente adagiata accanto al mare e, magnificamente, da lì, osservasse l’oceano aperto da un lato e la sua baia dall’altra.

CALIFORNIA 2011 187

CALIFORNIA 2011 154

Questo fu il primo approccio con la città. Successivamente, quando iniziammo a visitarla e a conoscere i vari quartieri, mi resi conto che l’attrazione che provavo per lei non era motivata solo dalla bellezza del contesto naturale, si trattava di qualcosa di più.
Era come se nell’aria, negli edifici ma anche nelle persone, fosse rimasto impregnato il profumo delle mille idee,talvolta rivoluzionarie e spregiudicate, che qui avevamo visto la luce.
Probabilmente era un condizionamento dovuto alle tante letture che avevo fatto su questa città, ma davvero mi sembrava di ritrovare qua e là, in scorci cittadini o in sguardi vivaci, il flower power degli hippies, o le battaglie di movimenti politici avanguardisti e, ancora, le prime forme di outing omosessuale…
Insomma, io percepivo che il nuovo e il diverso in questa città non solo erano ben accetti, ma anche cercati e voluti.

Così, ho amato ogni singolo istante trascorso in “The City” ,come la chiamano gli abitanti: ho avvertito quel feeling, quell’indescrivibile non so che così intensamente che, ancora oggi, ripensandoci, ho l’impressione di sentire il profumo pungente e salmastro di quei luoghi.

E la gente, che meraviglia!! Mille etnie che si confrontano, si mischiano.
Uno dei posti che ho visitato dove davvero il crogiolo di razze non richiede molte spiegazioni è il City Farmers Market: qui trovi indiani d’Asia e Indiani d’America che fianco a fianco cercano gli ingredienti per i loro piatti tipici, oppure giapponesi e russi…e in un tripudio di odori, colori, sapori.

images Unknown

Per tutti questi motivi, San Francisco è una città più da vivere che da vedere. Il suggerimento numero uno che posso dare è di fare un giro con il caratteristico Cable Car, una via di mezzo fra tram e teleferica: le vetture sono nello stesso tempo musei e simboli su ruote che consentono la visione di insieme di alcuni quartieri.

CALIFORNIA 2011 171

Il secondo suggerimento, sempre seguendo la nostra esperienza, è di camminare molto: infatti questa è una delle poche città americane dove i pedoni trovano gli spazi adeguati per muoversi ed è davvero piacevole fare il su e giù da queste strade in salita e discesa così ripide.

 CALIFORNIA 2011 139

E mentre si cammina capita di vedere al centro della baia di San Francisco, Alcatraz, l’isola famosa perchè ex sede dell’omonimo carcere di massima sicurezza. Quest’ultimo era noto per l’estrema rigidità con cui erano trattati i detenuti e poiché sembrava impossibile ipotizzarne una fuga (da qui prende anche il nome di “The Bastion”). Molti nomi illustri, come Al Capone, passarono parte della loro reclusione in questo carcere. Il nome Alcatraz (che in spagnolo significa “Pellicano“) deriva dai numerosi pellicani presenti nell’isola.

CALIFORNIA 2011 176

Ma una delle mete del mio girovagare per la città è stata La City Lights Bookstore che è la più famosa libreria di San Francisco. È ricordata come ritrovo della beat generation e di uno dei suoi maggiori interpreti ed esponenti, Jack Kerouac. Inutile dire che mi hanno dovuta trascinare per riuscire a schiodarmi da lì!!

images-3images-2

Poi, sempre camminando, abbiamo raggiunto Lombard Street che è famosa per il celebre tratto di Russian Hill, composto da ripidi tornanti. E’ una strada che, con una pendenza che arriva al 20%, è riconosciuta per essere la “strada più tortuosa del mondo“.

CALIFORNIA 2011 143

A poca distanza la Transamerica Piramid: è la costruzione più alta di San Francisco con i suoi 260 metri di altezza; è anche caratterizzata da una particolare forma piramidale con base quadrata che la rende un punto di riferimento del Financial District e uno dei simboli più evidenti della città.

CALIFORNIA 2011 165

Arrivati sul lungomare la meta più famosa è Il Pier 39 che è un vero e proprio centro commerciale ed un’attrazione turistica costruita su un molo di San Francisco: è soprattutto famoso per la presenza di numerosi leoni marini della California. Il molo è situato sul bordo del distretto di Fisherman’s Wharf e ospita negozi, una sala video, spettacoli di strada, l’acquario cittadino (Aquarium of the Bay).

Qui l’ultima sera abbiamo cenato in un locale chiamato Crab House con un arredamento delizioso in tipico stile marinaro con reti da pesca, e granchi ovunque.
Il piatto tipico è il granchio, lo dice il nome stesso del posto, in particolare il killer crab ovvero il grande granchio rosso tanto famoso a San Francisco.

CALIFORNIA 2011 134
E da lì,maginifica, la vista del Golden Gate!

A proposito del Golden Bridge Gate, il ponte sospeso sul Cancello d’Oro, lo stretto che collega l’Oceano Pacifico con la Baia di San Francisco…. per poco abbiamo rischiato di andarcene senza aver avuto la possibilità di vederlo!!!
Il motivo? E’ presto detto: durante il nostro soggiorno di tre giorni devo dire che abbiamo trovato giornate fresche ma non piovose; tuttavia la nebbia, al nostro arrivo, ci aveva accolto in modo abbastanza inaspettato. Infatti per ben due giorni ci era stato impossibile vedere il Golden Gate Bridge che era completamente avvolto dalla foschia.
Poi, finalmente, l’ultimo giorno, San Francisco ci ha fatto il regalo: spazzata via la nebbia!! E così…eccolo, finalmente, con il suo caratteristico color arancione, il simbolo della città.

CALIFORNIA 2011 182

Ma Il ricordo più bello è un altro: le case…così in bilico, così delicate, così tenere…a guardarle da fuori mi hanno dato una sensazione di famiglia, di calore,di intimità. Ecco, potrei quasi dire di aver trovato la mia casa dei sogni. 🙂

CALIFORNIA 2011 148

Unknown-3   Unknown-2
 “Le sue case [di San Francisco], sormontate qua e là da inquietanti grattacieli,restano per la maggior parte commisurate all’uomo, e i loro toni pastello, azzurro, bianco, rosa o verde pistacchio, conferiscono alle vie l’aspetto di un gelato misto.”

Yourcenar, Marguerite


PALM SPRINGS

Venerdì 15 agosto, Palm Springs

Percorriamo l’interstate che attraversa il deserto del Mojave, a circa 200 chilometri da Los Angeles…la strada è piuttosto monotona…solo a sprazzi si aprono scorci di panorami che saranno il preludio di ciò che vedremo nei prossimi giorni.

DSC01001

DSC01003

A un certo punto intravediamo una vera e propria oasi, ricca di palme, piscine e campi da golf: siamo arrivati a Palm Springs.
Questa è solo una tappa verso l’Arizona e il New Mexico, poiché essendo partiti di pomeriggio, ormai la giornata volge al termine.
Arrivando abbiamo notato una distesa infinita di pale eoliche: una vista davvero suggestiva.

DSC01000

DSC00999
E’ la seconda volta che ci fermiamo qui, come tappa di passaggio per i nostri viaggi: è una specie di avamposto del deserto e quindi molto comoda per rifornirsi di cibo e carburante.
La sua particolare posizione geografica le dona un clima torrido e asciutto, caratterizzato da ben 354 giorni all’anno di sole.

DSC01015

Nel secondo dopoguerra le celebrità di hollywood arrivarono a frotte a Palm Springs, dove costruirono veri e propri palazzi nel deserto.
Alcune di queste case, oggi disabitate, possono essere visitate: ad esempio qui si può vedere dove Elvis passò la luna di miele , dopo il matrimonio a Las Vegas con Priscilla Beaulieu, oppure dormire nella casa vacanze di Frank Sinatra ( famosa per la sua piscina a forma di pianoforte a coda) o in altri abitazioni di altri grandi personaggi americani.

DSC01005

Ovviamente la prima tappa per potersi orientare fra queste case è stata al visitar center, che in quanto a stravaganza, anche lui non scherza: la struttura ha un’originale stile spaziale.

DSC01004

Abbiamo tralasciato il tour vip preferendo girovagare un po’ per la città.

Palm Springs, in effetti,  è una cittadina gradevole in cui passeggiare (al di là del caldo, che in estate non perdona…quando siamo arrivati eravamo a 41 gradi….). Camminare lungo i viali costellati da palme e villette è già di per sé una piacevole esperienza.
Il centro di Palm Springs si estende lungo Palm Canyon Drive, una bellissima via piena di botteghe, locali e negozi.

DSC01006

DSC01018

DSC01011

Elementi di arredo bizzarri e cimeli del passato…

DSC01009

DSC01013

DSC01012

Diciamo che qui l’estate per loro è bassa stagione, proprio perché il caldo è davvero insopportabile…sarà per questo che gli orari dei negozi sono alquanto “elastici”? Date un’occhiata a questa avviso…:-)

DSC01019

Giornata lunga e faticosa…è ora di riposare e di ricaricare le pile per la prossima tappa! 🙂

DSC01016

Cosa ricorderò?

giovedì 14 agosto, Seal Beach

Cosa ricorderò di queste 6 settimane vissute in un piccolo paese del sud California?

Ricorderò i pomeriggi trascorsi su spiagge assolate, il cielo turchese, l’immenso oceano, il profumo di salsedine e la brezza ristoratrice?

Ricorderò le mille esplorazioni, la ricerca dello sconosciuto, lo stupore del particolare, la gioia della conquista, la stanchezza della ricerca?

Ricorderò le sere profumate, la luna incandescente, i tramonti commoventi, le oscurità marine?
Ricorderò i mille volti incrociati, i sorrisi scambiati, le naturali incomprensioni, le persone conosciute?

Ricorderò le emozioni provate, l’ansia dell’arrivo, la frenesia del nuovo, la spensieratezza del viaggio, la malinconia della sera, la felicità del desiderio realizzato?

Non riesco a pensare di non tornare qui…è diventato una parte di noi e della nostra vita questo luogo…e se non sarà realtà, allora sarà nei miei sogni …lì, ne sono certa, lo rivedrò e, come ora, mi sentirò felice.

Arrivederci Seal Beach…ti vogliamo bene.

DSC00746

A beautiful day

Mercoledì 13 agosto, Long Beach

Ieri l’Università frequentata da Tiziano per queste settimane ha organizzato una “Certificate Ceremony” per consegnare i diplomi dei corsi che si sono tenuti nella sessione estiva. In quest’occasione sono stati invitati anche famigliari e amici. Prima della consegna dei certificati, il coordinatore degli studi ha voluto far conoscere ai presenti la University State of California di Los Angeles ( detta “The Beach” e abbreviata come CSULB), descrivendone le caratteristiche e le potenzialità. E’ stato davvero molto interessante.

DSC00835     DSC00834

Innanzitutto ci ha spiegato che la California State University Long Beach è il secondo più grande campus della 23 scuole del sistema della California State University. Il campus si estende su 131 ettari, comprende in tutto 84 edifici, e si trova a 3 miglia dall’Oceano Pacifico.L’architettura del campus è in gran parte di stile internazionale e io aggiungerei molto minimalista: l’accento è posto piuttosto sul paesaggio che la circonda che è simile a un parco naturalistico.

DSC00853

DSC00836

DSC00837

DSC00843

Il Walter Pyramid,è il più riconoscibile punto di riferimento: è un complesso sportivo che può ospitare oltre 5.000 persone. Una sua caratteristica particolare è che due sezioni di stand interni sono dotati di grandi ascensori idraulici che possono sollevare le sedute in aria, creando spazio per cinque campi da pallavolo o tre campi da basket. La Piramide è sede della Southern California Estate Pro League , una vetrina noto per i giocatori di basket NBA attuali e potenziali.

DSC00858

DSC00857

Altro edificio molto riconoscibile è l’ edificio universitario Student Union che è situato al centro di campus. L’edificio di vetro di tre piani occupa circa 17.000 m2 e offre attrazioni più casual, tra cui una sala studio, una sala da ballo, una food court, una pista da bowling, una sala giochi e un cinema.

DSC00852

Il Rec and Wellness Center invece è un centro sportivo che copre circa 11.600 m2: è ‘stato completato nel 2010 e comprende strutture per programmi di fitness e lezioni di aerobica, campi da pallavolo, pallacanestro, badminton ( sport qui molto praticato), pareti di arrampicata, una pista coperta, una sala studenti, e molto altro.

Il campus è anche la sede del Carpenter Performing Arts Center, un teatro di 1.074 posti

Dopo aver descritto le strutture presenti, ha elencato gli istituti accademici presenti:
College of the Arts
College of Business Administration
College of Education
College of Engineering
College of Health & Human Services
College of Liberal Arts
Faculty ‘of Natural Sciences and Mathematics
College of Continuing & Professional Education

DSC00849

DSC00850

In alcune zone del parco ci sono targhe che ricordano i laureati più meritevoli: ognuno ha il proprio nome inciso su una mattonella.

DSC00846

Nel 2011 un nuovo impianto di 105 milioni dollari “Hall of Science”, che ha aperto uffici e laboratori per i membri della biologia, biochimica e chimica, geologia, fisica e scienze reparti. Questo edificio ospita anche un museo hands-on per i bambini, un laboratorio di biologia marina con acqua salata e ha un impianto di serra e osservatorio sul tetto.

Infine ha ricordato alcuni personaggi molto famosi a livello internazionale che hanno studiato qui: ha elencato una serie di nomi di sportivi di basket, che personalmente non conosco, varie medaglie d’oro alle olimpiadi e infine gli unici due nomi noti per me: il regista premio Oscar Steve Spielberg e l’attore Steve Martin.

Che dire? Un’università favolosa!

DSC00847 DSC00848

Dopo la cerimonia, ci è stato offerto un rinfresco e alcuni depliant informativi sui corsi del prossimo anno accademico: li abbiamo presi…non si sa mai …le indicazioni per l’Italia e ritorno ci sono…:-)

DSC00856

Sulla via del ritorno, poiché era ancora piuttosto presto, ci siamo fermati in una riserva ecologica che avevamo notato nei giorni passati : si tratta della Bolsa Chica Ecological Reserve, situata appena fuori la cittadina di Huntington Beach ed è stata costituita per proteggere una zona umida costiera, con i suoi residenti minacciati e le specie in via di estinzione.
“Bolsa Chica” significa “piccola borsa” in spagnolo, in quanto la zona era parte di una storica terra messicana di nome Rancho La Bolsa Chica.

DSC00832

Il centro offre mostre di animali vivi, acquari, mappe e informazioni su Bolsa Chica e programmi di formazione in materia di scienza delle zone umide. Per questo motivo circa 30.000 persone visitano la Riserva di ogni anno.

Noi siamo entrati dalla zona sud dove c’è il punto di partenza per il Loop Trail, 1,5 miglia attraverso un ponte di legno che con vari sistemi di passerelle consente di passare sopra vari ambienti paludosi e di vedere da vicino alcuni dei suoi “abitanti”.

DSC00822

DSC00823

DSC00818

In realtà per aver la possibilità di vedere le specie più rare occorrerebbe visitare la riserva o molto presto, all’alba, o in serata: si parla di uccelli come il fratino, la sterna Caspio, il grande airone blu, il cormorano doppio crestato,il falco dalla coda rossa,il grande gufo cornuto. Ci sono anche serpenti nelle zone erbose delle zone umide…serpenti a sonagli compresi!!! Altri animali selvatici includono lo scoiattolo di terra e il coyote.

Noi di tutto ciò …non abbiamo visto praticamente nulla!! 😦  Solo qualche esemplare non identificato!

DSC00828

DSC00829

DSC00830

L’ambiente comunque è molto caratteristico: assomiglia molto alle Everglades della Florida.

Una cosa interessante, però, riguarda questi strani oggetti: secondo voi cosa sono?

DSC00821

Fanno parte della storia molto particolare di questo posto.
I primi popoli di Bolsa Chica furono gli indiani nativi della California. Gli archeologi hanno trovato queste pietre dentate , “Pietre Cog” che risalgono a 8000 anni fa e sono una reliquia, unica superstite, dello stile di vita indiano. Il loro scopo esatto non è noto, ma la speculazione si è concentrata sull’uso religioso o astronomico.

Dopo questa visita siamo tornati a casa…
Casa che resterà tale ancora per poco.
Oggi inizieremo a preparare i bagagli, giovedì dovremo sistemare pratiche amministrative per appartamento e università e andare a riportare questa auto e ritirare il fuoristrada, mezzo più adatto per la traversata nel deserto.
Sono felice di partire per l’avventura …ma sono dispiaciuta in modo esagerato di lasciare questi posti…il tempo è volato…

SUL TEMPO
“E un astronomo disse: Maestro Parlaci del Tempo.

E lui rispose:
Vorreste misurare il tempo, l’incommensurabile e l’immenso.
Vorreste regolare il vostro comportamento e dirigere il corso del vostro spirito secondo le ore e le stagioni.

Del tempo vorreste fare un fiume per sostate presso la sua riva e
vederlo fluire.

Ma l’eterno che è in voi sa che la vita è senza tempo
E sa che l’oggi non è che il ricordo di ieri, e il domani il sogno di oggi.


E ciò che in voi è canto e contemplazione dimora quieto entro i confini di quel primo attimo in cui le stelle furono disseminate nello spazio.

Chi di voi non sente che la sua forza d’amore è sconfinata?
E chi non sente che questo autentico amore, benché sconfinato, è racchiuso nel centro del proprio essere, e non passa da pensiero d’amore a pensiero d’amore, né da atto d’amore ad atto d’amore?
E non è forse il tempo, così come l’amore, indiviso e immoto?

Ma se col pensiero volete misurare il tempo in stagioni, fate che ogni stagione racchiuda tutte le altre,
E che il presente abbracci il passato con il ricordo, e il futuro con l’attesa.”

Kahlil Gibran

ca26b839a18909d4c2ac8d50985f4274-273x272

Disney California Adventure

domenica 10 agosto, Anaheim

La nuova area di Disneyland, la Disney California Adventure (DCA) è un’opera di ampiamente immane poiché ha quasi raddoppiato l’estensione del parco originale.

DSC00965

Qui si respira certamente un’atmosfera meno magica di Disneyland, ma ci sono molte belle attrazioni per chi ama l’adrenalina. Bello il Pier Disney con un laghetto dove si affacciano una ruota panoramica con le cabine che dondolano, l’otto volante ed altre giostre.La prima zona che vediamo è la Hollywood Pictures Backlot: qui la grande attrazione che lo caratterizza è Twilight Zone Tower of Terror. In questa torre, situata in un albergo “infestato dai fantasmi”, si viene lasciati precipitare per 13 piani, 55 metri, nel condotto dell’ascensore! Secondo voi, noi, ci siamo saliti????

TOTday06

 

 

Zona successiva, il Golden State: qui sono ospitate le giostre più eccitanti del DCA. L’attrazione che davvero mi ha lasciato a bocca aperta è Soarin’over California: si tratta di un volo simulato in deltaplano con una particolare tecnologia che permette di planare sopra luoghi simbolo come il Golden Gate, le cascate di Yosemite, Malibu e, naturalmente, la stessa Disneyland. Nel corso della simulazione si viene avvolti da una leggera brezza durante l’ascesa, dal profumo del mare, degli aranceti e delle foreste di pini che si spande nel vento. Indimenticabile!

 

 

Unknown-1

Unknown-2

Carina, ma non sperimentata, la Grizzly River Run che permette di fare “rafting” lungo un finto fiume della Sierra Nevada. Ci si bagna molto, quindi se la giornata non è caldissima, meglio evitare!!

images-12

images-14

images-10

Le ultime due zone sono le più recenti, frutto dell’ulteriore ampliamento del DCA.
Noi abbiamo provato Ariel’s Undersea Adventures,che è stata inaugurata di recente: inizia in un palazzo vittoriano, dove si sale a bordo di una grande conchiglia che viene trasportata attraverso le ambientazioni marine della Sirenetta. Abbiamo incontrato Ariel, il principe Eric, Sebastian,…c’erano proprio tutti… Molto suggestiva!

images-15

images-16

Ultima zona, Car’s Land: Splendida! Sia per l’ambientazione, non ci sono non soltanto giostre ma anche negozi e ristoranti, sia per la corsa in macchina. Una delle attrazioni più gettonate, infatti, è Radiator Springs Racers: ti permette di gareggiare attraverso 3 ettari di peaseggi di roccia rossa, raggiungendo una velocità di 65 km/h.Non siamo riusciti a salire perché qui l’attesa era di due ore!!!

Unknown-4

images-19

 

Unknown-3

images-18

images-17

All’uscita del parco ci siamo diretti a Downtown Disney: in questa zona l’accesso è libero e racchiude notissimi negozi e ristoranti a tema con le attrazioni.

DSC00310

DSC00313

DSC00318

E’ stata una esperienza bella, divertente, ma anche piuttosto stancante ( il caldo e la folla non perdonano).

Se da bambina mi avessero portato a vedere un luogo così, penso che sarei scoppiata di felicità; i bambini di oggi, secondo me, apprezzano ma … la maggior parte sembra sempre insoddisfatta: ho assistito a capricci, musi lunghi, richieste insistenti,…non so..

Comunque tanto di cappello a chi è stato in grado di realizzare un simile monumento alla fantasia: penso che persino Walt Disney, se lo vedesse ora, ne rimarrebbe stupefatto!

Da “La storia infinita”

Bastian: Fantàsia è stata distrutta.

Imperatrice: Sì.

Bastian: È stato tutto inutile.

Imperatrice: No, non è vero, Fantàsia può ancora risorgere. Dai tuoi sogni, dai tuoi desideri.

Bastian: E come?

Imperatrice: Apri la mano… C’è qualcosa che desideri?

Bastian: Non lo so.

Imperatrice: Allora Fantàsia non esisterà più. Mai più.

Bastian: Quanti ne posso dire?

Imperatrice: Tutti quelli che vuoi, più tu ne esprimerai più il regno di Fantàsia sarà splendido.

images-9

DISNEYLAND

Domenica 10 agosto, Anaheim

Mickey Mouse venne inventato da Walt Disney nel 1928 e da allora il suo successo non ha avuto battute di arresto. Soprattutto qui in USA è amatissimo e il parco dei divertimenti che lo celebra,Disneyland, viene visitato ogni anno da più di 14 milioni di persone provenienti da tutto il mondo.

DSC00862

La prima impressione quando si entra è quella di trovarsi in un’ immensa macchina multimediale: nonostante abbia visitato alcuni parchi di Orlando, in Florida, niente regge il confronto con la magnificenza di questo posto!
Già dall’ingresso ai parcheggi, ci si rende conto di trovarsi in un parco sconfinato: ci sono decine di enormi edifici a 10 piani adibiti a parcheggio, ognuno con il nome di un personaggio Disney. Solo per il parcheggio vengono chiesti 17 dollari, da integrare se si decide di rimanere lì per un tempo superiore alle 8 ore. Parcheggiata l’auto ci siamo diretti alla stazione del trenino che porta all’ingresso del parco, siamo saliti e in 5 minuti ci siamo trovati in coda alle biglietterie.

DSC00860

C’era il mondo!!!! Code di 300 metri davanti a circa 30 biglietterie: devo dire che per un attimo ho pensato di lasciar perdere…io sono “allergica” alla folla, non volevo rischiare di sentimi poco bene. Poi, però, ci siamo resi conto che le file scorrevano velocemente e quindi abbiamo acquistato i biglietti (a testa  97 dollari + 54 per il secondo parco nato da poco a integrazione del primo!!! caruccio!!! )e , dopo un controllo accurato degli zaini, siamo entrati.

DSC00866
Il padrone di casa ci accoglie all’ingresso: un enorme Mickey Mouse floreale e un’iscrizione che da sola dice tutto: “ qui lasci il presente ed entri nel mondo di ieri, del futuro e della fantasia”….e da lì sarà un susseguirsi di scoperte e di sorprese.

DSC00867

DSC00868

DSC00871

DSC00873

Il parco è diviso in varie zone a tema: vicino all’ingresso, sulla destra si incontra Tomorrowland. Questa è forse l’area del parco che mi è piaciuta di meno: in pratica offre uno scorcio di come negli anni ’50, quando il parco venne aperto al pubblico, era immaginato il futuro. Vi si trovano monorotaie, missili, architettura futuristica. In realtà, sono state aggiunte delle nuove giostre: la più divertente fra quelle che ho provato è Stars Tour che è ispirato a guerre stellari. Si tratta di una navicella che dà l’idea di sfrecciare attraverso un megaschermo nello spazio profondo. E’ un semplice  simulatore, ma di livello altissimo: sembra quasi di avvertire l’assenza di gravità, il senso di smarrimento nello spazio infinito, la poesia della Terra vista da lassù…

DSC00881

Anche il Viaggio sottomarino alla ricerca di Nemo è carino, adatto ai bambini più piccoli: si sale su un sottomarino e si parte alla ricerca di Nemo, in un fiume sotterraneo, coloratissimo e ricco di incontri simpatici.

DSC00882

Qui si trova anche una delle attrazioni più gettonate del parco: gettonate dagli altri, perché per quanto riguarda me e Tiziano…non se ne parla nemmeno! E’ Space Mountain ed essendo un otto volante il nome dice tutto! Altezze da capogiro, curve strette, discese da urlo, musica assordante….ehm…no grazie, passo!

DSC00883

Proseguendo il giro si passa alla zona denominata Fantasyland: qui abbiamo incontrato i più famosi personaggi delle fiabe e delle storie per bambini. L’ingresso nella zona avviene attraverso il castello di Cenerentola che è sempre molto suggestivo e la statua dedicata a Walt Disney.

DSC00875

DSC00877

Ci siamo diretti immediatamente verso la zona dedicata alle varie nazioni: qui siamo saliti su una barchetta che portava all’interno di una meraviglisa rappresentazione musicale  multiculturale del mondo davvero curata in ogni particolare. Ha incantato adulti e bambini! La nostra Italia era rappresentata da una accuratissima Venezia. Io mi sono innamorata di un ippopotamo viola che stava nella zona africana. Avrei voluto portarmelo a casa!

DSC00890

DSC00887

DSC00884DSC00901

DSC00902

DSC00905

DSC00906

Le possibilità di divertimento in questa parte del parco sono indirizzate soprattutto ai bambini; noi non ne abbiamo sperimentate poiché avevamo la curiosità di ispezionare anche tutto il resto e….il tempo è tiranno: ci vorrebbero 3 giorni per provare tutte le attrazioni, anche perché le code di attesa sono ovunque, anche se sono code “in movimento”, nel senso che vengono organizzate in serpentoni che scorrono velocemente, dato che le partenze e gli arrivi dei vari mezzi di trasporto sono frequentissimi. Comunque ovunque viene esposto il tempo di attesa previsto.

Siamo quindi passata alla zona di Frontierland: anche qui ci accolgono montagne russe da brivido, le “Big Thunder Mountain Railroad. L’ambiente che è stato ricreato è quello dei pionieri, dei minatori e infatti abbiamo incontrato Tom Sawyer in persona!:-)

DSC00916

DSC00917

La piazza centrale qui si chiama New Orleans Square e vi si affaccia la spettrale Haunted Mansion. Nel centro si trova un lago sul quale navigano battelli a vapore e canoe di indiani.

DSC00918  DSC00925

Abbiamo deciso di metterci in coda per sperimentare il viaggio in barca dedicato ai Pirati dei Caraibi: tempo di attesa 20 minuti! Arrivato il nostro turno, siamo saliti su una “zattera” un po’ alluvionata ( ma credo che faccia parte dell’ambientazione”) e siamo partiti per un viaggio in caverne tenebrose: scheletri a non finire, voci poco rassicuranti,  personaggi del film che apparivano qua e là, animando le fedelissime ricostruzioni del film. Ad un certo punto sentiamo uno scroscio d’acqua e vediamo apparire una cascata proprio davanti alla nostra zattera…come dire…ci siamo cascati!! Pensavamo di lavarci completamente …in realtà era un ologramma!

DSC00930  DSC00934

Siamo poi arrivati nella sala centrale e ci siamo trovati in mezzo ad una battaglia fra navi e colpi di cannone con proiettili che arrivavano a un metro dalla zattera: molto realistico! Ne è valsa la pena!

DSC00937

DSC00938DSC00942

Zona successiva: Adventureland. Qui il fiore all’occhiello è il viaggio a bordo di un’enorme jeep, guidata da Indiana Jones, attraverso il peggior incubo di un archeologo, con scimmie urlanti all’attacco!

images-9      indiana-jones-line

images-11

Divertentissimo! Però….devo dire che se lo avessi saputo prima che dovevamo attraversare un ponte di corde su un fiume di lava….me ne sarei stata a casa!!! :-/

Siamo poi saliti sulla Jungle Cruise: un giro in barca attraverso la  giungla: abbiamo fatto diversi incontri poco raccomandabili…anche in questo caso ricostruzioni davvero eccezionali e professionalità ai massimi consentiti!

DSC00947

DSC00946

DSC00954

DSC00953

DSC00959

Da qui, saliamo sulla monorotaia che ci ha portato nella nuova area di Disneyland, la Disney California Adventure (DCA)

Monorail

….il resto domani… 🙂