Miami and Palm Beach

Spiagge ed edifici Art Dèco. Questo è ciò che vale la pena di vedere a Miami Beach ( da non confondere con la città di Miami che si trova a circa 20 miglia all’interno della costa).
Per il resto si tratta di un insieme di hotel, resort e centri commerciali che nulla hanno di interessante.
La zona più caratteristica è sicuramente South Beach: qui si trova ,infatti, l’’”Art Déco Historic Districts” che è il luogo con la più alta concentrazione al mondo di architettura Art Déco. Dalla Ocean Drive alla Collins Avenue, da Lincoln Rd. a Espanola Way, si possono ammirare hotels, appartamenti e altri edifici in questo stile costruiti tra 1923 e 1943.
In particolar modo, il frequente utilizzo di elementi tropicali all’interno delle decorazioni (come fenicotteri, palme e fiori), dei motivi nautici e delle tonalità pastello (come il giallo, il celeste, il lilla e il rosa) ha comunemente ribattezzato questo movimento, nel caso di Miami, Tropical Art Déco.

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Mi è piaciuto molto passeggiare per Ocean Drive ed ammirare questi palazzi che danno l’impressione di essere grandi scenografie di cartapesta, tanto sono delicati nei loro colori pastelli e stravaganti nelle decorazioni.

 

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Ma è Miami città che più mi ha colpito: le sfaccettature, le culture, le atmosfere presenti sono molteplici e tutte a loro modo affascinanti. E’ un mix di molte cose E la diversità è la caratteristica principale che la contraddistingue: lo si vede già dalle popolazioni caraibiche che la popolano influenzandola nella sua cultura e dalla gente bizzarra ed eccentrica che la raggiunge da tutto il mondo attirata forse dallo spirito glamour del posto.
Mi sono letta un po’ di storia di questi luoghi e ho scoperto alcune cose interessanti: fu una tempesta di ghiaccio che colpì la Florida nel 1895 a spingere la gente a trasferirsi qui, questo perché il grande gelo di quell’evento aveva spazzato via la più grande industria dello stato improntata sulla coltivazione d’agrumi… Nel ventesimo secolo molti imprenditori cominciarono ad edificare strutture caratteristiche art decò, furono le rivoluzioni dell’America Latina e dei Caraibi ad attirare molti immigrati qui… ed è per questo che socializzando con la gente del posto si incontrano molti Latino Americani tra cui la maggior parte  cubani e che lingua molto diffusa non è solo l’inglese, ma anche lo spagnolo…

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Miami negli anni ottanta ha attirato qui molti artisti famosi tra cui modelle, attori, architetti di fama mondiale attirati da quel bel mondo che hanno trasformato South Beach per come si presenta ora.
Il fascino di questa città venne anche immortalato in film famosi come Scarface e Miami Vice .

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Il cielo , il mare e la spiaggia, soprattutto al tramonto…sono da ricordare.

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Una cittadina che mi ha colpito, ma in senso negativo è Palm Beach, che si trova a circa 80 miglia da Miami sulla costa est.

E’ definita la città dei pensionati d’oro d’America e in effetti l’impressione che ne ho avuto non appena arrivata è quella del superfluo ostentato e delle improponibili architetture.Il nome evoca paradisi di relax e di palme sul mare. Ma l’effetto idilliaco si limita a poche oasi, per lo più private. Per il resto prevale un mare torbido, sabbia grigiastra, edifici da periferia e vegetazione scarsa.

Il centro storico, se così si può definire, è costituito da due strade parallele, collegate fra loro da piccole traverse che corrono perpendicolari all’Ocean  Boulevard. La più importante è Worth Avenue.

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In poco più di un chilometro sono concentrate le più famose firme della moda, della gioielleria, del design, le gallerie d’arte più accreditate, antiquari dai prezzi inarrivabili, parrucchieri  sofisticati,  ristoranti trendy.
I negozi, se non si chiamano Chanel, Tiffany, Gucci con le stesse dimensioni dei corrispondenti sulla Fifth Avenue a New York, sono boutique di super nicchia, gestite direttamente dai proprietari. Ho provato ad entrare in alcuni negozi, per curiosità non perché volessi sperperare le mie finanze, e devo dire che davvero non avrei saputo cosa acquistare…non mi piaceva niente!
Vi si vende solo cashmere, o solo bluse e babbucce in seta ricamata, o solo ricercati guinzagli e costose cucce per cani, o solo cappelli di paglia o cioccolatini “gioiello” !!!

 

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C’è anche chi propone attrezzature da giardino, ma non aspettatevi di vedere sedie di paglia e ombrelloni; in vendita fontane barocche in pietra, panchine in marmo, vasi con volute corinzie, statue di ninfe e satiri, tutto datato almeno ottant’anni fa.
E non parliamo delle case…no anzi, parliamone!

Le più “pregevoli”, indicate dalle guide, sono datate ai primi del Novecento. Sono palazzotti con bifore da Canal Grande che si alternano a castelletti in stile fiorentino. Le decorazioni a piastrella portoghesi si incrociano con quelle di ceramica genere Positano. Le stradine? Si chiamano Piazza Torlonia o Via Paris (scritte proprio così) mentre un piccolo gioielliere sceglie come insegna la scritta “Verdura”. Mah!

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Persino i mezzi di trasporto sono surreali. Le auto hanno solo dimensioni gigantesche: o sono da corsa adatte a un circuito, o fuoristrada per attraversare il deserto, o limousine allungate per ospitare comodamente dieci persone.

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Dicevo prima che la vegetazione è molto scarsa; infatti per trovare il verde e gli alberi bisogna percorrere Ocean Boulevard, che costeggia l’Oceano, dove si affacciano le ville dei pensionati di lusso.
Tutte in uno stile anonimo, sono caratterizzate da prati all’inglese splendidamente tenuti, piscine di dimensioni olimpioniche, vetrate che lasciano intravedere arredi principeschi.

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Mi sono immaginata la vita delle persone che vivono in queste dimore…chissà se oltre al denaro, al lusso, all’agiatezza, coltivino anche valori e passioni non materiali. Probabilmente sì, la ricchezza non è un peccato…ma mi rimane il dubbio. Auguro loro ciò di cui parla il mio amato Tiziano Terzani:

“L’arte, quella vera, quella che viene dall’anima, è così importante nella nostra vita. L’arte ci consola, ci solleva, l’arte ci orienta. L’arte ci cura. Noi non siamo solo quello che mangiamo e l’aria che respiriamo. Siamo anche le storie che abbiamo sentito, le favole con cui ci hanno addormentato da bambini, i libri che abbiamo letto, la musica che abbiamo ascoltato e le emozioni che un quadro, una statua, una poesia ci hanno dato.”
— Tiziano Terzani

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Fortunatamente nel nostro itinerario di viaggio avevamo in programma per i giorni successivi due tappe molto interessanti.( continua)