SAN ANTONIO ( part 2 )

Salendo una delle numerosissime rampe di scale che dal Paseo tornano sulle strade principali, arriviamo a La Villita (Piccola Città), la vecchia città di Bèjar che fu poi restaurata. Si tratta di un angolo spagnolo nel cuore del centro urbano e sembra quasi un prolungamento del Paseo del Rio. Ci sono ristoranti, gallerie d’arte, negozi d’artigianato, antiquari,…
Vediamo molti turisti che si aggirano per le stradine, ma nei negozi gli acquirenti sono pochi. In effetti gli oggetti che vengono venduti sono piuttosto cari…

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Siamo quasi arrivati alla fine del giro: ci rimane da vedere Il Market Square che include in particolare ‘El Mercado’, il più grande mercato messicano fuori dal Messico.
Entrando in questo immenso mercato al coperto, si viene immediatamente proiettato nelle atmosfere messicane: da ogni parte sombreri, abiti dai colori tipici dell’ America del sud, musiche dal sapore latino,…
E qui davvero la considerazione è d’obbligo: se San Antonio avesse un sapore, sarebbe quello di un mix di cibo texano-messicano. E’ una città multiculturale, vivace, che celebra sì i rodei, ma anche le fiestas. Così, facilmente ci si scorda di essere negli Stati Uniti….

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A fine giornata, ci avviamo verso un parco molto vasto, con corsi d’acqua e giochi di fontane da dove svetta una torre alta 174 metri: scopriamo che sulla cima si trova un ristorante da cui poter godere della vista panoramica su tutta la città.
Ottimo modo per concludere la nostra prima giornata a San Antonio! (…per la cronaca: la torre si chiama Tower of the Americas…sarà per voler ribadire che qui non siamo in Messico ma in America, a scanso di equivoci !!??:-)

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La città ci è piaciuta perché, secondo noi è vivibile, vivace e “volenterosa”: infatti abbiamo avuto la sensazione di una città che vuole migliorare, che vuole diventare più e meglio, soprattutto dal punto di vista della conservazione della storia e dell’arte e della vivibilità della città stessa.

In alcuni momenti, camminando per San Antonio, mi sono quasi sentita a casa…certo Cremona è un’altra cosa…

Non per niente quando Herman Hesse visitò Cremona, ne rimase estasiato tanto da scrivere

“Tornato nella stanza d’albergo rimasi a lungo seduto sul letto; la musica pura della piazza del Duomo vibrava dentro di me (…).”

Ci sono anche dei versi ad essa dedicati che egli compose nello stesso anno, non è dato di sapere se subito di getto, oppure successivamente.

“Arrivo a Cremona”

Canta la pioggia,
la pianura giace pregna di notte,
gli alti alberi stormiscono umidi e freschi,
lievi dai campanili gocciolano suoni di campane
e si addormentano, derisi sottovoce dalla pioggia.
Per allegri vicoli alla luce di lanterne
attraverso tranquillo la città straniera,
buie le volte, fioca luce alle finestre,
pacifici cittadini seduti intorno al vino.
Un portico risuona al mio passo,
e una scala mi conduce piano
a una volta, lungo un colonnato, e debole
sull’umida pietra m’insegue l’ombra mia.
Ampio si apre il fondo della loggia,
mi fermo intimorito:
uno accanto all’altro, enormi,
svettano Duomo, Torre e Palazzo,
sopra ad essi, silenziosa,
immensa grava la notte di cobalto.
E appena scorto, tutto è come noto,
e allo sguardo incantato risuona felice
armonioso e puro come musica,
chiaro come melodia del Paradiso.
Sognati da uomini d’un tempo lontano
Duomo, Torre e Palazzo sorgono maestosi
e mi parlano, e alita dalle colonne
e dai portici sorride l’eternità.

(Herman Hesse, “Dall’Italia e racconti italiani”)

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I love Cremona!

SAN ANTONIO

San Antonio ha un centro città di dimensione europea, ossia visitabile a piedi, e un passato di tutto rispetto: è qui che si è consumato il massacro di Fort Alamo e si sono combattute sanguinose battaglie tra Texani e Messicani per l’indipendenza.

Avete presente quando a Cremona, parcheggi sul viale Po, ti incammini per Corso Vittorio Emanuele e in un attimo sei in centro? E da lontano vedi già la piazza, il duomo, il torrazzo,…? Ecco. Così.

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Ci siamo incamminati partendo dal nostro albergo, che non è centralissimo, e in meno di un miglio siamo arrivati nel cuore della città, in Alamo Plaza.

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Un vero e proprio centro storico che non fa rimpiangere quelli tipici delle città europee ( ma mi soffermerò meglio su Alamo prossimamente perché merita).

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Nella piazza troviamo moltissimi turisti e anche molta gente del posto: tutto intorno ci sono negozi di souvenir, ma non solo, si trovano anche generi alimentari, banche, negozi di ogni tipo.
I più indemoniati, però, sono i turisti: zampettano qua e là in cerca del ricordino del secolo, si agitano, si richiamano….
La gente del posto, invece, la riconosci subito: atteggiamento rilassato, andamento lento ( ci saranno 40 gradi, ma sopportabili perché l’umidità non è ancora altissima), sguardo disinteressato…come si capisce che questi turisti proprio non li sopportano più!!

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Siamo lì a goderci la vista di questa bella piazza, quando decidiamo di fermare un passante per chiedere indicazioni.
Passa una giovane donna di colore e le domandiamo se gentilmente ci può dire dove trovare la cattedrale; lei molto volentieri ci risponde e poi, come sempre accade, ci chiede da dove veniamo.
“From Italy”
Apriti cielo!
Inizia a tessere le lodi del nostro paese ma questa volta restiamo spiazzati…perchè ciò, anzi, CHI lei ben conosce dell’Italia è…attenzione attenzione…Maria De Filippi!!
E in particolare Italian Got Talent!!
Per farla breve: lei è una cantante non professionista che ha partecipato con successo ad una edizione di American Got Talent e in seguito aveva avuto contatti per esibirsi anche in Italia, dalla De Filippi.
Non abbiamo ben capito come sia andata a finire la faccenda…Pazzesco!

Va beh…

Proseguiamo il giro della città, rigorosamente a piedi ( il bus che porta nei vari punti di interesse è preso d’assalto e piuttosto che salire lì sopra mi faccio la maratona di New York su una gamba sola).

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Attraversiamo la piazza e arriviamo ad uno dei monumenti storici più importanti della città: San Fernando De Baxar, la cattedrale più antica di tutto il Texas fondata nel 1731 da immigrati provenienti dalle Isole Canarie. All’interno stanno celebrando una messa bilingue, spagnolo e inglese…in effetti qui lo spagnolo è di gran lunga la lingua più utilizzata!

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Muovendoci solo per alcune decine di metri troviamo finalmente la zona che caratterizza in tutto il mondo San Antonio: si tratta del River Walk (o Paseo del Rio), una serie di canali artificiali lunghi 7 km, lungo il San Antonio River.
Fu costruito negli anni cinquanta per arginare le piene del fiume Guadalupe, ma nel corso degli anni si è trasformato in attrazione turistica, con tanto di barche per turisti, ristoranti e negozi: si trova 6 metri sotto il livello stradale, è molto ombreggiato da una vegetazione rigogliosa e per questo è molto piacevole passeggiare qui.Questi canali creano una zona pedonale dove si svolge gran parte della vita notturna della città, essendo piena di negozi e ristoranti.

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Camminiamo lungo il canale per un po’ e poi ci sediamo all’ombra di un locale …il Lone star, stella solitaria ( per ricordare il soprannome del Texas “Lone Star State” e la sua bandiera con una sola stella).

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Qui sorseggiamo un beverone al lime e ananas molto rinfrescante, con aggiunta di frutta decorativa…peccato che sia annegato nel ghiaccio!!!!

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Ci godiamo un po’ di relax ma…senza esagerare…dobbiamo, anzi no, vogliamo andare! ( continua)

“…La spedizione mi dava una buona ragione per rimettermi in viaggio, per riprovare quella gioia unica che solo i drogati di partenze capiscono, quel senso di libertà che prende nell’arrivare in posti dove non si conosce nessuno, di cui si è solo letto nei libri altrui, quell’impareggiabile piacere nel cercare di conoscere in prima persona e di capire…”

Tiziano Terzani

leggere-_-viaggiare