JOHNSON SPACE CENTER

E’ una delle mete più frequentate di tutto il Texas: si tratta del centro visitatori ufficiale della NASA con un museo annesso. In realtà, ad una prima analisi, le esposizioni sembrano pensate soprattutto per i bambini piuttosto che per chi è interessato seriamente all’argomento.
La riprova è che all’ingresso ( apertura ore 10.00, noi siamo arrivati alle 9.00 e già troviamo una fila di persone davanti!!!) le scolaresche in visita sono davvero numerose ( …ma perché ‘sti bambini qua sono tutti così disciplinati, silenziosi e rispettosi?? che prendono a colazione? camomilla???).

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Lo ammetto: sono stata un po’ forzata a visitare questo posto…il mio interesse per le vicende spaziali è pari a zero e avendo già visto Cape Canaveral, diciamo che ero a posto così.
Tuttavia mi sono dovuta ricredere perché ho potuto vedere cose interessanti: meccanismi di prova dello shuttle, laboratori per l’assenza di gravità, sistema di controllo delle missioni…il tutto con un simpatico giro in bus

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Intendiamoci: per i fanatici ci sarebbe stata anche la possibilità di una visita detta LEVEL 9 Tour, che porta in aree ancora più vicine agli astronauti e in zone non accessibili durante la visita generica.

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Non basta…per i super-fanatici c’era anche la grandiosa opportunità di cenare con un astronauta in pensione e poter così sentire dalla sua voce alcuni aneddoti di viaggi spaziali.

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Infine per i super-mega-iper fanatici è anche possibile farsi lanciare nello spazio dentro una capsula per circa 5 minuti, farsi un selfie e poi tornare a terra.
Scherzo.
Però l’idea sarebbe anche carina…quasi quasi la propongo…

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Siamo all’uscita.
Mi volto e vedo in uno schermo scorrere alcune immagini di una buffa bambinetta , poi una ragazzina paffuta che ride con mamma e papà, poi una giovane donna in divisa, poi una donna appoggiata a un aereo da caccia e infine…..lei, Samantha Cristoforetti, con la tutta spaziale e la bandierina italiana in bella vista.

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Lo speaker sta spiegando la sua brillante carriera e ne sta tessendo le lodi.
Beh…insomma … all’improvviso un orgoglio di italianità mi assale…una volta tanto c’è qualcuno che viene apprezzato per quello che fa e non soltanto per quello che dice!

Però io sono una romantica… quando penso allo spazio….che vadano a farsi friggere tutte queste cose tecnologiche!!

Le stelle cadenti, quelle sì mi fanno sospirare…

La stella cadente

Quanno me godo da la loggia mia
quele sere d’agosto tanto belle
ch’er celo troppo carico de stelle
se pija er lusso de buttalle via,
ad ognuna che casca penso spesso
a le speranze che se porta appresso…

Trilussa

Mordillo - Stelle Cadenti

St. Augustine and Cape Canaveral

Nelle ultime due tappe del viaggio in Florida abbiamo deciso di toccare i due antipodi di questa terra americana: la cittadina più antica del sud-est americano e il centro spaziale più moderno degli USA.

Siamo partiti la mattina presto da Miami e in 4 ore abbiamo raggiunto St. Augustine che si trova sulla costa orientale della Florida: qui abbiamo potuto osservare modesti edifici a un piano del XVIII sec. accanto ad imponenti strutture architettoniche del XIX sec., fatte costruire dalle ricche famiglie che abitavano più a nord e venivano a svernare in città.
E’ una cittadina conservata molto, molto bene e si vede che ci tiene a mantenere la sua identità “antica” anche e soprattutto a beneficio del turismo!

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Appena arrivati, abbiamo ammirato il Castillo de San Marcos, una roccaforte spagnola che affaccia proprio sul mare.
A difesa di St. Augustine dall’inizio del XVIII secolo, il castello dalle mura in pietra coquina resistette a ogni attacco nemico di cui fu oggetto e oggi rappresenta uno degli esempi meglio preservati di fortificazioni spagnole coloniali del Nuovo Mondo.

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Poi ci siamo avviati verso il centro storico ma, prima, abbiamo fatto una tappa per visitare la Cathedral of St. Augustine.
Una facciata e un campanile smerlati caratterizzano la più antica parrocchia cattolica della nazione. All’interno, massicce travi in legno decorato supportano l’alto soffitto a colori decorato in stile cubano. Un grande elemento ornamentale d’oro e legno bianco, che incorpora l’altare di marmo della chiesa originaria, impreziosisce ulteriormente il santuario.

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Il centro storico di St. Augustine è molto carino: ci sono piccoli negozi veramente caratteristici e davvero a tratti sembra di essere trasportati indietro nel tempo! Abbiamo visto persino alcune donne in giro in costume d’epoca, il tutto per ribadire il primato di città più antica d’America di St. Augustine!

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Una delle cose più belle da vedere è indubbiamente la scuola! Una scuola di legno che è certificata come la scuola più antica d’America.

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Al termine del giro nel centro storico, siamo andati a vedere il faro: io adoro i fari e quello di St. Augustine è bellissimo e anch’esso molto antico! Infine, abbiamo fatto un giro sul pontile che affaccia sull’azzurro mare della Florida!

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La mattina dopo siamo partiti per Cape Canaveral: ci incuriosiva molto l’idea di visitare il Kennedy Space Center della NASA e la Cape Canaveral Air Force Station dell’aeronautica statunitense..
Cape Canaveral fu scelta come sede del Kennedy Space Center per la sua posizione ideale: si trova infatti affacciata sull’oceano Atlantico (i test missilistici erano diretti in mare), ed è costruita in modo da poter sfruttare al meglio la spinta dovuta alla rotazione terrestre.
Il viaggio verso questa zona che si trova in mezzo al nulla, in una zona piuttosto paludosa, è stato davvero affascinante. Complice le prime luci del mattino e la presenza di una bassa nebbia rarefatta, sembrava di attraversare una terra fatata. Già da lontano, il colpo d’occhio è spettacolare: abbiamo trovato un missile ricostruito per segnalare l’entrata .
All’ ingresso alcune strutture si possono girare tranquillamente da soli, invece per visitare il resto del centro sono a disposizione dei pullman, ogni 15 minuti circa, con la guida che conduce vicino alla rampa di lancio. Abbiamo potuto osservare il grande mezzo che trasporta le navicelle, toccare da vicino i primi missili, ed entrare in alcune navicelle.

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Il contatto è reale, si tocca con mano in che poco spazio siano stati costretti a volare, si vedono le prime tute fino ad oggi, il wc, i pasti, il letto. Mi hanno molto colpito queste piccoli particolari della vita quotidiana che chiaramente sono costati anni di progettazioni.
Tutto la visita è studiata in modo cinematografico: molti filmati, colpi di scena, montaggi scenografici degni di un regista. Memorabile lo sbarco sulla Luna, (non invidio l’omino che ogni 2 ore fa finta di sbarcare sulla Luna), e la ricostruzione della partenza dell’Apollo, fatta nella vera sala in cui è accaduta, e lasciata esattamente così, telecamere comprese, dove ci si siede e si rivive quel momento, con l’animazione del pavimento che sembra muoversi e il boato esterno ( ho avuto quasi paura!!).

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È stato davvero emozionante!

Un bel modo per congedarsi dalla Florida. 🙂

Canto alla luna

La luna geme sui fondali del mare,

o Dio quanta morta paura

di queste siepi terrene,

o quanti sguardi attoniti


che salgono dal buio


a ghermirti nell’anima ferita.

La luna grava su tutto il nostro io


e anche quando sei prossima alla fine

senti odore di luna

sempre sui cespugli martoriati

dai mantici

dalle parodie del destino.

Io sono nata zingara, non ho posto fisso nel mondo,

ma forse al chiaro di luna
mi fermerò il tuo momento,


quanto basti per darti


un unico bacio d’amore.

(Alda Merini)

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