La Florida è uno stato meridionale degli USA: è una penisola bagnata a ovest dal Golfo del Messico e a est dall’Oceano Atlantico.
Abbiamo visitato la Florida in due momenti diversi: il primo viaggio ha avuto come meta la costa ovest , quella che si affaccia sul Golfo del Messico, mentre la volta dopo abbiamo viaggiato lungo la costa est, rivolta versoOceano Atlantico.
Orlando è stata la nostra prima tappa. La cittadina, di per sé, non ci ha fatto una bella impressione: tutto sembrava concentrarsi sulla International Drive, un lungo viale zeppo di motel, alberghi, centro commerciali e ristoranti. Le uniche due costruzioni particolari che abbiamo notato sono state il Ripley’s Believe It or Not Museum ( cioè il Museo dell’incredibile) che è ospitato in un edificio spaventosamente inclinato su un fianco e il Wonders Works ( collezione di aggeggi altamente tecnologici ) che si trova in un palazzo costruito al contrario.
In realtà, chi si reca a Orlando lo fa perché sta cercando Walt Disney World che in realtà però si trova nella località chiamata a Lake Buena Vista.ll complesso è formato da quattro grandi parchi tematici: il Magic Kingdom Park, Epcot Center, Disney’s Hollywood Studios, ed il Disney’s Animal Kingdom. Si aggiungono poi due parchi acquatici, sei campi da golf, più di 24 hotel a tema, e diverse aree commerciali e di divertimento.
Noi abbiamo deciso di vistare EPCOT (la sigla EPCOT sta per Experimental Prototype Community of Tomorrow , cioè Prototipo sperimentale della comunità del domani), e l’argentea geosfera che ne è il simbolo più riconoscibile è visibile da ogni angolo di DisneyWorld.
L’EPCOT Center è diviso in due sezioni principali: Future World, combinazione di parco divertimenti e centro educativo, e World Showcase, una ben realizzata ricostruzione di 11 paesi del mondo: Canada, Cina, Francia, Germania, Italia, Giappone, Messico, Marocco, Norvegia, Regno Unito e Stati Uniti. Il parco è molto curato e sicuramente le ricostruzioni sono molte fedeli: in alcuni momenti sembrava davvero di essere in un’altra parte del mondo!!! Molto emozionante è stata lo spettacolo serale “IllumiNations: Reflections of Earth” che trasforma la laguna centrale in un’apoteosi di suoni e luci colorate.
Il giorno dopo siamo partiti e ci siamo diretti verso la costa ovest ma prima ho voluto dare un’occhiata al paese di Celebrations poiché avevo letto cose curiose a riguardo. In sostanza si tratta di una cittadina immaginata da Disney e inaugurata nel 1996. Prima di fondare questo paese . E’ stata fatta un’indagine sociologica preliminare per arrivare a progettare una cittadina modello ideale di comunità: il risultato è stata questa cittadina con case dall’aspetto esterno d’altri tempi, prossime alla strada in modo che ci possa essere contatto con i vicini, il tutto in un centro cittadino accogliente e un po’ all’antica. Sinceramente a noi è sembrata una città un po’ sterile e monotona e mi ha dato l’impressione di vivere in un luogo tipo Grande Fratello elitario!!!
Da lì ci siamo diretti a St Petersburg: la cosa che mi ha colpito di questa città di mare , sembra strano, è la presenza massiccia di panchine verdi disseminate ovunque. Prima di andarcene abbiamo saputo il motivo: dato il record di giornate di sole in un anno, qui vengono a trascorrere l’inverno molti pensionati americani e così l’amministrazione, a un certo punto, ha pensato di sistemare ben 5000 panchine per consentire agli anziani di sedersi e riposare durante le loro passeggiate! Fantastico!
La città comunque ha un aspetto tranquillo e curato, con un misto di architettura vecchia e nuova e un buon numero di musei. La nostra sosta è stata piuttosto breve, pertanto abbiamo goduto solo degli aspetti climatici e paesaggistici del luogo. Ovviamente non poteva mancare la sosta in una libreria e dove se non alla Haslam’s? E’ una delle più grandi d’America, inaugurata durante la Depressione per fornire agli avidi lettori riviste di seconda mano e libri a prezzi stracciati. Oggi ha un catalogo ricchissimo, su i temi più svariati e chi ama i libri, posso assicurare, rischia di trascorrerci molte ore!
Abbiamo terminato la visita della città andando a passeggiare sul molo ammirando la costruzione che ospita negozi e ristoranti che si affaccia sul mare e che ha una caratteristica forma di piramide capovolta.
Abbiamo poi attraversato la baia tramite il Sunshine Skyway Bridge: il ponte è molto bello, ed è particolarmente affascinante poterlo ammirare da un molo che lo affianca. L’impressione salendo è davvero di star fra le nuvole!
Una targa all’ingresso spiega che il ponte originario fu speronato da una nave cisterna nel 1980, che ne fece crollare una sezione. A causa della scarsa visibilità di quel giorno, i conducenti dei mezzi che stavano percorrendo il ponte non si accorsero della voragine e 35 persone , fra cui i passeggeri di un pullman, fecero un salto mortale di oltre 75 metri.
Sarà forse per questo triste episodio che il ponte è divenuto oggetto di numerose leggende secondo le quali autostoppisti fantasmi comparirebbero sul ponte con il pollice proteso per chiedere un passaggio, ma sparirebbero nel nulla prima di aver raggiunto il lato opposto del ponte.
“Così incrociamo i fantasmi che ci perseguiteranno negli anni futuri; siedono insignificanti ai bordi della strada come poveri mendicanti e, dovessimo accorgerci di loro, li scorgiamo solo con la coda dell’occhio. La possibilità che fossero lì ad aspettare proprio noi raramente ci passa per i pensieri. Invece aspettano e quando siamo passati raccolgono i loro fagotti di ricordi e s’incamminano sulle nostre orme e piano piano, metro dopo metro, guadagnano terreno.”
(Stephen King – La sfera del buio)
Tappa successiva: Tampa( continua).