Una delle prime cose che avevo letto riguardo queste isole era che nel 1965 l’operatore telefonico della capitale svolgeva anche la mansione di secondino della prigione locale, e la rete di telecomunicazioni non era altro che un vecchio telefono in una baracca di legno. La cosa mi aveva davvero incuriosito e così io e mio marito abbiamo deciso di trascorrere alcuni giorni in dicembre nell’arcipelago delle Turks and Caicos.
L’arcipelago è composto da diverse isole; noi siamo atterrati a Providenciales, detta Provo, per trascorrere una settimana di vacanza balneare.
Appena arrivati ci siamo subito resi conto che queste isole dal nome curioso forse non sono le più belle dei Caraibi, coperte come sono di cactus e di spinosi alberi di acacia, ma le splendide spiagge chilometriche e la coloratissima barriera corallina non fanno rimpiangere le foreste verdeggianti di altre isole vicine.
Il tassista che ci ha accompagnato al nostro resort ci ha raccontato che fino al 1964 l’Isola di Providenciales era assolutamente priva di veicoli a motore.
Oggi invece Provo è diventata l’isola più sviluppata dal punto di vista turistico, con numerosi villaggi, un campo da golf con 18 buche, e chilometri e chilometri di strade. Insomma…il mio primo pensiero è stato: come rovinare un paradiso!
Ma del resto anche noi eravamo lì…a godere dei servizi di chi aveva costruito queste strutture…quindi…
Abbiamo subito notato che la maggior parte dei turisti erano statunitensi. Pochissimi gli europei, soprattutto francesi e nessun italiano.
Nel corso della settimana abbiamo visitato un pochino l’isola con un’auto a noleggio, alla scoperta delle spiagge più solitarie ed incontaminate. Occorre tener presente che solo le strade principali di Provo sono asfaltate e quindi è preferibile avere un fuoristrada (ma non indispensabile, perché anche le strade sterrate sono in discrete condizioni). A Provo si guida a sinistra,inoltre le rotatorie, frequenti, si percorrono in senso orario e quindi opposto al nostro. Il traffico però è scarso e la velocità normalmente moderata e quindi, con un po’ di accortezza, si può andare in giro facilmente.
Abbiamo deciso di dirigerci sull’altro lato dell’isola ed abbiamo raggiunto Sapodilla bay; è una bella spiaggia di sabbia bianca, di medie dimensioni e molto poco frequentata. Il mare era calmissimo come ci aspettavamo e il vento più che sopportabile.
Nel proseguimento della nostra perlustrazione, abbiamo scoperto che sull’isola c’è anche la Caicos Conch Farm, l’unico luogo al mondo dove vengono allevate le Conchiglie della Regina fino ai quattro anni di età, prima di essere cucinate nei ristoranti locali o esportate.
Ciò che davvero ha conservato una bellezza quasi commovente è la spiaggia Grace Bay: la spiaggia é lunga 18 km è molto bella e ampia tanto che si ha l’impressione di essere soli in quella meraviglia. Ed è su questa spiaggia che ho trascorso buona parte della vacanza: è stato davvero godibile,riposare, passeggiare, oppure leggere e scrivere avendo come coreografia naturale un’immensità di bianco e azzurro.
Quando passeggiavo sulla spiaggia mi accompagnava sempre una leggere brezza; il mare di un bellissimo color turchese ma sempre screziato da mille sfumature di tonalità ora più chiare ora più cupe.
Spesso ho potuto allungare lo sguardo sino al limite dell’orizzonte senza vedere altro essere umano vicino a me…una sensazione stranissima quella di sentirsi completamente soli, lontano da tutto ciò che non è natura. Questo pensiero mi ha fatto, a volte, vacillare…non so se era timore di qualcosa, o forse, al contrario, attrazione.
Ma la testa si faceva leggera, il cuore anche e sentivo ogni poro della mia pelle respirare l’infinito.
NAZIM HIKMET – Arrivederci fratello mare
Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare
mi porto un po’ della tua ghiaia
un po’ del tuo sale azzurro
un po’ della tua infinità
e un pochino della tua luce
e della tua infelicità.
Ci hai saputo dir molte cose
sul tuo destino di mare
eccoci con un po’ più di speranza
eccoci con un po’ più di saggezza
e ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare.