Questa è stata la mia prima volta a Parigi.
Non posso dire di averla visitata, il tempo a disposizione è stato davvero poco. Posso dire di aver soltanto sollevato un pochino la carta del pacco regalo e di aver intravisto la magnificenza del dono contenuto. Ho rubato con lo sguardo tutto ciò che potevo, le presenze maestose, gli spazi ampi, le decorazioni imponenti… ma posso solo immaginare quanti e quali scorci di panorami, angoli fatati, particolari curiosi e preziosi si possano nascondere in questa elegante metropoli.
Così evito di stilare un elenco infinito di luoghi appena sfiorati, per soffermarmi su due “visioni” che in modi diversi mi hanno incantato: una sacra e una profana.
L’incanto del sacro l’ho provato alla Basilica del Sacro Cuore, sopra Montmartre nel punto più altro della città. ( per inciso…ma quanti meravigliosi negozietti, botteghe. laboratori artigianali, antiche librerie ci sono…? che meraviglia!!!! Fortuna che c’era qualcuno a scollarmi da lì….altrimenti sarei ancora a girovagare fra quei vicoli….). La si vede da lontano, bianca ed elegante, e più ti avvicini più appare nella sua completezza e nella sua serena austerità: ma come un gioco di magia l’impressione di imponenza e solidità che avvertivo da lontano, qui ai suoi piedi, lascia il posto ad una sensazione di leggerezza e quasi fragilità.
Siamo arrivati sotto la scalinata ormai nel tardo pomeriggio ma ancora c’erano moltissime persone sedute sugli scalini o sull’erba del prato al centro della scalinata ed anche molti venditori ambulanti di souvenir e di bevande.
In cima alla scalinata sotto la terrazza si può vedere una scenografica fontana con una vasca molto grande ma avvicinandosi si viene rapiti dalla bellezza della chiesa. Arrivati in cima non si può non buttare lo sguardo sulla città visto che il panorama è magnifico e dopo il tramonto si può vedere anche la Tour Eiffell illuminata da giochi di luce.
Tour Eiffel: Il profano. Un altro gioco di magia! Da lontano appare esile, quasi un giocattolo incompleto, poi ti avvicini, ti avvicini, ti avvicini….e proprio sotto alla torre sono finita!!! Qui ho capito quanto imponente fosse, quanta “peso” c’era in quella struttura leggiadra e quanto bene rappresenti Parigi, città vecchia e giovane al tempo stesso.
Parigi mi è piaciuta, tanto.
Dicevo che è stata la mia prima volta. Sono contenta che anche per mio marito fosse la prima volta.
E’ bello condividere una gioia con la persona che da sempre condivide con me anche i momenti tristi.
Parigi è stata davvero un bel regalo.
Jacques Prèvert (Neuilly – sur – Seine 1900 – Omonville-la-Petite 1977)
Paris di notte
Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L’ ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.