FORT ALAMO

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Una breve premessa.
Fort Alamo, chiamato anche San Antonio del Valero, è situato nel centro della città in Alamo Plaza. Considerato dagli americani un vero e proprio luogo di culto fu il teatro di una delle più importanti battaglie nella storia della guerra di indipendenza del Texas combattuta contro il Messico.

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Ci avviamo verso l’ingresso di ciò che rimane di questo forte ( direi ben poco…) e la prima sorpresa che abbiamo è che l’ingresso è gratuito! Miracolo!
Ma la sorpresa dura pochi minuti…giusto il tempo di mettere il piede dentro e subito veniamo messi in posa davanti al portone e ci viene fatta una foto ( l’unica che potremo avere dell’interno, in quanto le macchine fotografiche nel locali sono proibite): ci viene detto che per avere questa foto bisogna pagare circa 30 dollari.

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(Nota a margine: allora… non sono spilorcia, capisco che in America di siti con un minimo di storia alle spalle ne hanno pochi, capisco lo spirito patriottico, capisco che c’è la manutenzione da pagare,…ma dico la verità: avrei preferito a questo punto pagare un biglietto!!!)

L’interno è molto suggestivo nonostante siano rimasti quasi intatti soltanto la chiesa e alcuni locali annessi. Impressionanti sono le mura, veramente massicce, in alcuni punti incise, ci hanno spiegato, dalla mano di donne e bambini che erano lì asserragliati.
Arriviamo al centro di una stanza che è stata adibita a piccolo museo, dove si possono vedere alcune armi, molti indumenti dell’epoca e pagine di manoscritti che contengono il diario di quelle giornate di assedio.

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La guida a questo punto ci vuole raccontare ciò che accadde quel giorno , dopo un assedio durato 13 giorni, ma lo fa facendoci immedesimare nella situazione dei soldati lì rinchiusi in attesa dell’inevitabile.

Inizia a raccontare:
“ Ormai abbiamo capito che non ci resta scampo…vediamo il colonnello Travis, accompagnato da David Crockett, venire verso di noi…eccolo che traccia una linea sul suolo.  Chiede, a chi è pronto a morire per la libertà, di oltrepassarla.
Noi ci guardiamo, l’indecisione dura solo un istante…tutti, uno dopo l’latro oltrepassiamo quella linea. …e tu? tu che fai? hai paura? …ti comprendiamo…se vuoi arrenderti, fallo!
E’ il 6 marzo 1836, è ancora notte…a un tratto sentiamo forti rumori e grida: capiamo tutto. Alcuni soldati messicani sono riusciti ad entrare e stanno facendo saltare dall’interno le barricate!
Forza compagni: è giunto il momento di mostrare tutto il nostro coraggio. Viva l’indipendenza, viva la libertà!”

E poi tace.
La nostra guida, che credo abbia raccontato questa vicenda centinaia di volte, pare commuoversi.
Poi continua.

“La disperata lotta continuò fino a che i texani furono tutti uccisi. Al sorgere del sole la battaglia era finita e il Generale messicano Antonio Lopez de Santa Anna entrò nel recinto dell’Alamo per contemplare la scena della sua vittoria.”

…comunque io mi sono emozionata….

La visita continua in maniera individuale all’esterno, nei giardini e in alcune zone dove si trovano tracce di mura di difesa.

So che sono stati creati diversi miti sulla Battaglia di Alamo, sia a favore che contro texani e messicani.
Sta di fatto che oggi è stato dichiarato monumento storico e la sua visita, per ogni americano, è d’obbligo.

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A me è piaciuta molto, soprattutto in relazione a una particolarità che ci ha spiegato un’addetta al bookshop del posto.
Ci ha raccontato che in primavera qui si svolge la “Fiesta”, un evento che si ripete dal 1891 e che intende ricordare i caduti della battaglia di Fort Alamo e commemorare la vittoria dello scontro decisivo di San Giacinto, momenti cruciali nella lotta d’indipendenza contro il Messico.

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La cosa caratteristica, però, è che al posto di pistole e proiettili, ci si combatte a colpi di fiori e petali, in una rivisitazione pacifica e trasfigurata della guerra.

C’è un corteo di grandi carri infiorati che sfilano per le strade trasportando figuranti con abiti dell’epoca, accompagnati da bande musicali.

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Bello essere colpiti da migliaia di colpi di petali colorati!!!!

Nasceranno uomini migliori

Nasceranno da noi
uomini migliori.
La generazione
che dovrà venire
sarà migliore
di chi è nato
dalla terra,
dal ferro e dal fuoco.
Senza paura
e senza troppo riflettere
i nostri nipoti
si daranno la mano
e rimirando
le stelle del cielo
diranno:
«Com’è bella la vita!»
Intoneranno
una canzone nuovissima,
profonda come gli occhi dell’uomo
fresca come un grappolo d’uva,
una canzone libera e gioiosa.
Nessun albero
ha mai dato
frutti più belli.
E nemmeno
la più bella
delle notti di primavera
ha mai conosciuto
questi suoni
questi colori.
Nasceranno da noi
uomini migliori.
La generazione
che dovrà venire
sarà migliore
di chi è nato
dalla terra,
dal ferro e dal fuoco.

Nazim Hikmet

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SAN ANTONIO

San Antonio ha un centro città di dimensione europea, ossia visitabile a piedi, e un passato di tutto rispetto: è qui che si è consumato il massacro di Fort Alamo e si sono combattute sanguinose battaglie tra Texani e Messicani per l’indipendenza.

Avete presente quando a Cremona, parcheggi sul viale Po, ti incammini per Corso Vittorio Emanuele e in un attimo sei in centro? E da lontano vedi già la piazza, il duomo, il torrazzo,…? Ecco. Così.

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Ci siamo incamminati partendo dal nostro albergo, che non è centralissimo, e in meno di un miglio siamo arrivati nel cuore della città, in Alamo Plaza.

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Un vero e proprio centro storico che non fa rimpiangere quelli tipici delle città europee ( ma mi soffermerò meglio su Alamo prossimamente perché merita).

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Nella piazza troviamo moltissimi turisti e anche molta gente del posto: tutto intorno ci sono negozi di souvenir, ma non solo, si trovano anche generi alimentari, banche, negozi di ogni tipo.
I più indemoniati, però, sono i turisti: zampettano qua e là in cerca del ricordino del secolo, si agitano, si richiamano….
La gente del posto, invece, la riconosci subito: atteggiamento rilassato, andamento lento ( ci saranno 40 gradi, ma sopportabili perché l’umidità non è ancora altissima), sguardo disinteressato…come si capisce che questi turisti proprio non li sopportano più!!

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Siamo lì a goderci la vista di questa bella piazza, quando decidiamo di fermare un passante per chiedere indicazioni.
Passa una giovane donna di colore e le domandiamo se gentilmente ci può dire dove trovare la cattedrale; lei molto volentieri ci risponde e poi, come sempre accade, ci chiede da dove veniamo.
“From Italy”
Apriti cielo!
Inizia a tessere le lodi del nostro paese ma questa volta restiamo spiazzati…perchè ciò, anzi, CHI lei ben conosce dell’Italia è…attenzione attenzione…Maria De Filippi!!
E in particolare Italian Got Talent!!
Per farla breve: lei è una cantante non professionista che ha partecipato con successo ad una edizione di American Got Talent e in seguito aveva avuto contatti per esibirsi anche in Italia, dalla De Filippi.
Non abbiamo ben capito come sia andata a finire la faccenda…Pazzesco!

Va beh…

Proseguiamo il giro della città, rigorosamente a piedi ( il bus che porta nei vari punti di interesse è preso d’assalto e piuttosto che salire lì sopra mi faccio la maratona di New York su una gamba sola).

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Attraversiamo la piazza e arriviamo ad uno dei monumenti storici più importanti della città: San Fernando De Baxar, la cattedrale più antica di tutto il Texas fondata nel 1731 da immigrati provenienti dalle Isole Canarie. All’interno stanno celebrando una messa bilingue, spagnolo e inglese…in effetti qui lo spagnolo è di gran lunga la lingua più utilizzata!

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Muovendoci solo per alcune decine di metri troviamo finalmente la zona che caratterizza in tutto il mondo San Antonio: si tratta del River Walk (o Paseo del Rio), una serie di canali artificiali lunghi 7 km, lungo il San Antonio River.
Fu costruito negli anni cinquanta per arginare le piene del fiume Guadalupe, ma nel corso degli anni si è trasformato in attrazione turistica, con tanto di barche per turisti, ristoranti e negozi: si trova 6 metri sotto il livello stradale, è molto ombreggiato da una vegetazione rigogliosa e per questo è molto piacevole passeggiare qui.Questi canali creano una zona pedonale dove si svolge gran parte della vita notturna della città, essendo piena di negozi e ristoranti.

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Camminiamo lungo il canale per un po’ e poi ci sediamo all’ombra di un locale …il Lone star, stella solitaria ( per ricordare il soprannome del Texas “Lone Star State” e la sua bandiera con una sola stella).

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Qui sorseggiamo un beverone al lime e ananas molto rinfrescante, con aggiunta di frutta decorativa…peccato che sia annegato nel ghiaccio!!!!

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Ci godiamo un po’ di relax ma…senza esagerare…dobbiamo, anzi no, vogliamo andare! ( continua)

“…La spedizione mi dava una buona ragione per rimettermi in viaggio, per riprovare quella gioia unica che solo i drogati di partenze capiscono, quel senso di libertà che prende nell’arrivare in posti dove non si conosce nessuno, di cui si è solo letto nei libri altrui, quell’impareggiabile piacere nel cercare di conoscere in prima persona e di capire…”

Tiziano Terzani

leggere-_-viaggiare