Mentre seduti al tavolino di uno Starbucks ( eh sì… I love Starbucks!) stiamo pianificando le tappe successive del nostro viaggio, sentiamo una voce con forte accento americano che, in italiano, ci chiede se veniamo dall’Italia.
Noi: sì veniamo da lì.
Lui: ( uomo sui cinquant’anni) io sono americano, nato a New York, ma i miei genitori sono italiani, vengono da Piacenza.
Noi: Piacenza?? ma dai….noi da Cremona, vicino, vicino…
Lui: oh sì conosco…ci sono stato dieci anni fa…wonderful!! ( sì ha ragione!!!! 🙂
Noi: vivi qui a Houston? Com’è vivere qui?
Lui: vivo qui per 9 mesi all’anno e poi torno da mia madre per altri tre mesi a Miami ( va beh..tutte le sfortune….), faccio l’investigatore assicurativo e il mio lavoro mi permette di staccare per tre mesi!
E da lì, inizia una conversazione, durata all’incirca un’ora: era felice di raccontare della sua vita a Houston e di poter far pratica con l’italiano, dato che ormai il padre non c’è più e la madre è molto malata.
Alla fine l’immagine di Houston che ne è uscita è un pochino diversa da come l’avevo percepita…in sintesi Roberto ( si chiama così il nostro nuovo amico) ha sottolineato questi aspetti:
a Houston c’è il centro biomedicale più grande al mondo (Texas Medical Centre), all’avanguardia in terapia e diagnostica in quasi tutti i settori e molti italiani sono spinti da queste parti proprio per lavorarci ( dice proprio “The place to be” )
Houston è gigantesca e capire come funziona è impossibile anche se te lo spiegano. Può capitarti di prendere una casa in una parte della città che dista più di un’ora (di auto, perché non esistono mezzi pubblici) da dove lavori.
Houston è una città ricchissima, pare sia la prossima NY (così dicono). Lo stipendio,in generale, è molto buono. La vita notturna è molto viva, ci sono un sacco di locali per tutti i gusti, si tengono molto concerti di cantanti famosi.
Il clima: se si sopravvive ai 40 gradi di luglio e agosto, il resto è una bellezza. Sempre una primavera calda, in piscina fino a ottobre. ( Ah ecco…insomma noi abbiamo scelto il periodo migliore per venire qua!! 😦
Molti cittadini girano con la pistola in macchina o in tasca ( gulp!!!!!!) ma questo è molto legato alla mentalità americana, più che texana.
Gli americani impazziscono per gli italiani ( questo lo avevamo già capito da noi, anche lo scorso anno!!) La comunità italiana a Houston è caratterizzata principalmente da professionisti, ingegneri petroliferi o medici, quindi direi abbastanza lontani dall’immagine degli immigrati italiani stereotipati newyorkesi.
Prima di salutarci gli chiediamo che consiglio darebbe a chi si vuole trasferire qua, Ci pensa un po’ su e poi, col tipico atteggiamento pragmatico americano risponde: ”Beh di sicuro comprarsi una macchina, comprare la crema solare e non essere vegetariani!!”
Ciao Roberto e grazie.
E…scusa Houston per aver pensato così male di te! Ma del resto…..
È delle città come dei sogni: tutto l’immaginabile può essere sognato ma anche il sogno più inatteso è un rebus che nasconde un desiderio oppure il suo rovescio, una paura.
Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure. (Italo Calvino)
E allora …un po’ di musica per scacciare le paure ( clicca qui sotto 🙂 )