E’ difficile descrivere una città come Dubai: al primo sguardo può sembrare niente di più che un cantiere a cielo aperto!
I grattacieli compiuti sono di gran lunga meno numerosi di quelli in costruzione e, addirittura, meno delle zone desertiche recintate in previsione di future costruzioni.
Le strade trafficatissime serpeggiano fra sottopassi e sopraelevate e si incuneano fra questi giganti che riflettono impietosi la luce del sole.
Non è una città che risponde ai canoni europei: niente marciapiedi, niente piazze, niente portici. Il sole illumina tutto in modo uniforme e niente risalta più di altro; ci si trova quasi abbagliati dalla sua luce mille volte replicata dalle immense vetrate.
Di giorno Dubai non è bella.
Poi arriva la notte e tutto cambia.
Ciò che di giorno quasi infastidiva, con l’oscurità affascina: così diventa piacevole viaggiare di sera fra questi giganti illuminati, alzare lo sguardo per scoprire la luce più lontana e alta nel cielo, stupirsi di come una città non città sappia inventarsi luoghi di incontro e di svago.
Dubai dà la sensazione di essere un futuro già vecchio: difficile da spiegare… è come se il progetto di questa città sorta nel deserto sia stato ideato per mostrare al mondo la potenza dell’emirato ma, in realtà, ne renda evidenti i limiti.
Nulla può regalare a questo luogo un fascino diverso che non sia quello del deserto; nulla possono fare le stratosferiche cifre investite in progetti faraonici contro l’assenza di un percorso di arte e storia secolare che renda la città un valore a sè stante.
Per questo sembra di stare in futuro già vecchio: perché il futuro senza radici è solo un illusione.
In realtà queste riflessioni sono frutto di pensieri successivi al mio viaggio: mentre mi trovavo a Dubai l’incantesimo del tutto nuovo, del tutto in grande, del tutto “di più” ha funzionato. Ho trascorso giorni col naso in su per ammirare iperboliche costruzioni, ho sperperato molti soldini in mall lussuosissimi e stravaganti ( con acquari, baite e piste da sci annesse!!) e ho goduto della lunga spiaggia e del sole onnipresente.
Questo è ciò che ci si deve aspettare da Dubai per non tornare delusi.
Per il resto…rivolgersi altrove!
“Non c’è futuro. Il futuro è una scatola vuota in cui metti tutte le tue illusioni. Tutto quello che non hai fatto, tutto quello che avresti voluto fare – puff, puff, puff! Lo metti nel futuro. E anche il passato è solo memoria, una scatola chiusa in cui hai messo quello che ti ci piace mettere e da cui hai cacciato quello che non ci vuoi. Anche il passato è inesistente, in fondo.
L’unica cosa vera è che ora siamo qui, sul prato.
Ora. Qui. Eccoci qua.
Ora ci siamo.”
Tiziano Terzani, La fine è il mio inizio