La mente frulla. E quando frulla significa una cosa sola: che è giunta l’ora di fare sul serio e di iniziare a programmare con determinazione la nuova avventura.
In effetti fra un viaggio e l’altro mi capita spesso di “posizionarmi” in una sorta di limbo: tutto ciò che ho vissuto nell’esperienza di viaggio precedente mi rimane addosso come una copertina di Linus, mi coccola, mi fa stare bene e riesce a sorreggermi nel procedere della mia vita quotidiana, fra lavoro e famiglia.
Ma arriva il giorno in cui la copertina si fa stretta, non scalda più come prima e la mente smette di frugare nei ricordi recenti e ,anzi, preferisce allontanarsi in memorie lontane.
E’ allora che iniziano ad affacciarsi idee, desideri e azzardi che un tempo sarebbero stati sopiti e che ora invece vengono accolti come nuova energia.
Adesso è l’idea del futuro che mi sorregge, la voglia di inventarmi un percorso diverso, la curiosità di scoprire il nuovo.
E così inizio a raccogliere indizi, a sondare nuove possibilità e a spingermi, con la mente, in progetti azzardati sino ad arrivare a definire il percorso che più mi rappresenta, adesso.
In verità, nella mia scatola dei sogni, sono tanti i progetti ideati e poi lasciati lì, ad attendere il momento migliore per realizzarlo.
Magari non verrà mai, o forse sì, chissà…
Ho tra le mani il piccolo quaderno che avevo usato bene 15 anni fa, per trascrivere i dettagli di un viaggio che avrei voluto realizzare, cioè vedere i Castelli nella Valle della Loira: itinerario diviso per giorni, elenchi di castelli, edifici, paesi, parchi, notizie pratiche, hotel, itinerari stradali, appunti…
Non ci sono mai andata.
ll progetto è rimasto lì, sullo scaffale per 15 anni e molto probabilmente ci rimarrà ancora per un po’.
Ma ricordo come fosse ora l’entusiasmo messo nella preparazione del viaggio, l’emozione nello scoprire nuovi luoghi da conoscere e il divertimento che avevo provato mentre creavo dal nulla una nuova storia da vivere.
Perché alla fine ciò che davvero conta è lasciare libera la mente, ritagliarsi ogni giorno un momento di gioco per dar vita a un qualcosa di “nuovo”: chi l’ha detto che solo i bambini devono giocare?
Comunque: penso che un buon punto di inizio per la mia nuova storia potrebbe trovarsi molto lontano da qui.
Vorrei tornare dove già molti anni fa ero stata ma disegnando nuove vie e differenti esperienze, pur rivedendo alcuni luoghi amati.
Vorrei capire se gli anni passati hanno modificato il mio sentire e se i luoghi sono cambiati insieme a me, oppure se il rivedere può significare un rivivere in toto certe emozioni.
Ma è ancora presto per definire…per ora lascio la mente vagare.
E’ bello anche così.
Dove son già fatte le strade, io smarrisco
il cammino.
Nell’oceano immenso, nel cielo azzurro
non è traccia di sentiero.
La via è nascosta dalle ali degli
uccelli, dal fulgore delle stelle, dai fiori
delle alterne stagioni.
E io domando al cuore, se il suo sangue
porti seco la conoscenza dell’invisibile via.
Tagore