Seal Beach, 1 agosto
E proprio così. Sto vivendo un’esperienza molto entusiasmante e i momenti di gratificazione e di curiosità appagate sono molteplici, così come gli attimi di felicità regalati dalla percezione di attraversare istanti unici.
Sono davvero molto contenta della scelta di vivere quaggiù per queste settimane e non la cambierei per niente al mondo.
Questa è la premessa.
Ma, detto questo… si sa l’animo umano è complicato …e mi ritrovo a pensare che sia assolutamente vero ciò che migliaia di anni fa disse il filosofo stoico greco Epitteto: “L’uomo è disturbato non dalle cose, ma dal modo in cui le vede”.
Spesso i pensieri che accompagnano le nostre azioni ci portano a non godere fino in fondo del benessere che si sta vivendo; il problema non è in qualcosa che c’è, ma qualcosa che appare nei nostri pensieri e si materializza, come se fosse già lì.
Uno dei miei autori più amati, Tiziano Terzani, diceva, quando ormai sapeva di avere pochi mesi di vita:” Ci sono giorni nella vita in cui non succede niente, giorni che passano senza nulla da ricordare, senza lasciare una traccia, quasi non si fossero vissuti. A pensarci bene, i più sono giorni così, e solo quando il numero di quelli che ci restano si fa chiaramente più limitato, capita di chiedersi come sia stato possibile lasciarne passare, distrattamente, tantissimi. Ma siamo fatti così: solo dopo si apprezza il prima e solo quando qualcosa è nel passato ci si rende meglio conto di come sarebbe averlo nel presente. Ma non c’è più.”
Così capita che in alcuni momenti il troppo pensare mi tende dei trabocchetti; mi porta, infatti, a provare delle malinconie e delle tristezze, magari per il passato, magari per non poter condividere le esperienze con chi non c’è più nella mia vita, oppure soltanto per il senso di impotenza di non poter fermare il tempo e avere la sgradevole sensazione che mai in futuro potrò essere così serena come sono ora.
Però!!! Che egoismi vigliacchi che si vivono nella propria interiorità!!
Mentre, fuori, nel mondo, bambini muoiono sotto i bombardamenti, persone perdono il lavoro e la vita, donne e uomini lottano per la sopravvivenza io me ne sto qui a creare castelli di superficialità.
Metterli allo scoperto fa provare vergogna perchè si palesa questo essere centrati su se stessi; ma sento di volerlo o doverlo fare: voglio mostrare la mia superficialità ed il mio egoismo…è giusto, è un piccolo prezzo da pagare per gli attimi di felicità vissuti.
La vita è un prendere e un dare: tanto mi ha rubato, ma tanto ho avuto.
In questo viaggio, fra i mille motivi di gratitudine al Signore per avermi concesso di esaudire così tanti desideri, sono altrettanto grata a lui per avermi fatto aprire gli occhi sulla realtà disperata di tante persone: uomini, donne e bambini che ogni giorno lottano per la sopravvivenza nelle strade, lottano per mantenere intatta la loro dignità…perchè quando non hai niente è facile perdere anche quella.
Sono grata al Signore per avermi concesso di toccare con mano la sofferenza anche dove mai me la sarei aspettata e spero vivamente, una volta tornata a casa, di mettere in pratica i propositi che ora mi vengono alla mente e sopratutto al cuore così di getto. Quanta gente bisognosa c’è in Italia? Quante famiglie vivono l’esperienza della privazione assoluta?
Forse bisogna andare lontano per accorgersi di che ti è vicino, o forse, più semplicemente, arriva un giorno che capisci qual è il tuo posto nel mondo.
Valore
Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario,
la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello
che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordare di che.
Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord,
qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.
( Erri DE Luca)