La casa

Quando arrivo in un luogo sconosciuto, una delle prime curiosità che devo soddisfare è vedere in questo angolino di mondo quale “vestito”  le persone hanno deciso di mettere alle loro case.

La casa, per me, non è qualcosa di fisico: non sono affezionata alle cose, ai mobili, agli oggetti, o comunque ben poco…la casa e è l’amore di chi vive con me, il calore di chi mi sta vicino. Posso sentirmi a casa anche a migliaia di chilometri di distanza: ciò che importa è la sintonia, l’armonia delle persone con cui sono.

E’ chiaro che è un modo di sentire le cose che deriva dalle esperienze della mia adolescenza: quando ti ritrovi senza genitori, la tua casa é la  sorella maggiore che ti accoglie come una madre…. E non importa dove tu stai, che letto trovi, quale tenda intravedi al mattino appena ti svegli….

Forse per questo rimango davvero colpita, e anche ammiro, le persone che curano le loro case con tanto impegno e buongusto, vorrei sentire la stessa esigenza…ma non è così.

E allora cerco ispirazione, mi guardo intorno e osservo….e qui a Sea beach, devo dire, ho trovato di tutto un po’!!! Ma non mi convincono gran che!!!

 

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Considerazioni in ordine sparso

E finalmente ci siamo. Siamo in terra americana! Siamo in California! Siamo a Los Angeles! Siamo a Long Beach! Ma soprattutto….siamo fusi!!!!

Così, in ordine sparso, poiché la mente è ancora un po’ provata dal jet-lag, alcune considerazioni:

– viaggiare in aereo, soprattutto con compagnie americane verso gli Stati Uniti, sta diventando davvero stressante: sono stata perquisita a Malpensa, personalmente e il bagaglio,dopo aver superato i controlli, appena prima di salire sull’aereo ( avrò l’aspetto della terrorista?); a New York  i controlli di sicurezza sono raddoppiati rispetto allo scorso anno (non solo via le scarpe, via la cintura, via la maglia, passa attraverso il body scanner,ma anche  apri le valigie, accendi i dispositivi elettronici…); a Los Angeles quasi non ci credevo: nessun controllo!!!!

– è da poco passato l’Independence Day ma ancora per la città sventolano innumerevoli bandiere e festoni a stelle e strisce: si sente molto forte questo orgoglio di appartenenza alla nazione …basti solo pensare che domenica, partecipando alla messa nella Chiesetta di S.Anne, qui a Seal beach, con stupore al termine della cerimonia, il canto conclusivo è stato l’Inno americano!!! E sull’altare c’era la bandiera americana!! Mah….

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– University state of California: ieri, al campus siamo stati accolti con estrema professionalità e gentilezza. Ci hanno seguito in tutti i vari passaggi relativi alle pratiche burocratiche e spiegato con estrema chiarezza quali sono le risorse a disposizione e le opportunità offerte. Certamente sono stati anche molto fermi nel ribadire quali sono le regole dell’università a cui attenersi. Il campus è bellissimo, spazioso, alberato, nuovo,….una favola se penso alle nostre scuole malandate…IMG_1106

– stato d’animo: mi sento lontana da tutto e d a tutti e la cosa mi piace e mi spaventa allo  stesso tempo. Avverto la sensazione di estraneità a questo mondo, eppure, ora dopo ora, capisco che facilmente ne potrei far parte, solo volendolo davvero…

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E il viaggio continua…

 

La ricerca della felicità

Consciamente o inconsciamente, penso che la vita della maggior parte delle persone sia all’insegna della ricerca della felicità e credo anche che poche cose meglio dei viaggi possano ricalcare le dinamiche e i paradossi di questa ricerca.

in effetti ho sperimentato più volte che la realtà del viaggio non è quella che ci aspettiamo: non dico che alla resa dei conti ci si ritrovi con un’esperienza deludente, ma quanto meno risulta diversa da come la si era immaginata. E se ci riflettiamo un attimo è normale che accada questo: nelle nostre fantasie anticipatorie tendiamo ad omettere o a comprimere tutte quelle parentesi di noia, di imprevisto, di delusione, e a focalizzarci solo sui momenti cruciali e appassionanti. 

E così, talvolta accade, nella vita: pensi che se raggiungerai quell’obiettivo, se otterrai quel riconoscimento, se verrai amato da chi desideri, la felicità sarà tua, per sempre….raramente, però, funziona così.

Fortunatamente, però, una volta tornati dal viaggio accade qualcosa di magico che ho ritrovato espresso magnificamente nei versi del poeta Wordsworth:

“Esistono nella nostra vita geografie del tempo

che con netta preminenza conservano

una forza rinnovatrice…

che penetra, che ci permette di salire,

già alti, ancor più in alto, e ci solleva quando cadiamo.

Chè spesso, quando me ne sto coricato,

senza pensieri, o pensieroso, i narcisi

mi balenano all’occhio interiore

che rende la solitudine beata,

e allora mi ricolma il cuore

di piacere, e danza con loro.”

E’ proprio così…alcuni spettacoli  a cui abbiamo assistito ci accompagnano per tutta la vita e quando si riaffacciano alla mente sembrano funzionare quasi da antidoto per le difficoltà del quotidiano.

E’ consolante pensare che sempre, in ogni momento, possiamo richiamare immagini dei nostri viaggi, ma non solo, ….di un panorama, di un’opera d’arte, di una distesa di narcisi in riva al lago, e con il loro aiuto trovare un po’ di quella tanto desiderata

FELICITA’.

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Da bambina…

Ricordo che quando ero una bambina , avrò avuto sì e no 6 anni, compariva periodicamente, a casa mia, una “zia”, di cui nemmeno ricordo il nome, docilmente accompagnata dal marito, che in virtù del suo agiato stato sociale ( perché sì, a quei tempi, solo poche persone se lo potevano permettere) , veniva puntualmente a raccontare le meraviglie del suo ultimo viaggio in zone di cui nemmeno sapevamo l’esistenza. Erano racconti che raramente destavano la mia curiosità e mi stupivo dell’atteggiamento di mia madre che sembrava rapita dalle mille parole della zia.

La mia amata mamma ascoltava paziente, silenziosa, come era suo carattere, e alla fine, quando la “zia” se n’era andata era solita sussurrare ” Abbiamo imparato qualcosa di nuovo. Che il Signore sia con loro”.

Non so se mia madre abbia mai avuto il desiderio di vedere altri luoghi che non fossero il suo paese  e purtroppo se n’è andata troppo presto perché io potessi chiederglielo… Però ho sempre dentro di me questa sensazione, quando visito luoghi sconosciuti,…che mia madre li veda con i miei occhi, che pazientemente assecondi le mie curiosità e che con sollievo torni a casa con me e mi sussurri : “Anche questa volta abbiamo imparato qualcosa di nuovo. Che il Signore sia con te”.

Vieni mamma: fra poco partiamo.  

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