L’onda perfetta

Venerdì 11 luglio, HUNTINGTON BEACH

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Huntington Beach è una meta importantissima per gli amanti del surf e sede annuale di una competizione del campionato mondiale di tale specialità. Per questo motivo la città è soprannominata “Surf City”.

Dicono però che queste competizione nulla abbiano a che fare col il surf vero, quello inteso come filosofia di vita. Il vero surfista non è chi cavalca le onde e alla fine riceve una medaglia; il vero surfista è colui che in solitaria aspetta le big waves, alte 15 metri e le doma solo per il piacere di farlo.

Proprio come faceva Eddie, il primo lifeguard della burrascosa Waimea bay: era un surfista eccezionale, non c’era maroso che lo fermasse, tant’è che ancora oggi si dice “Eddie would go”, Eddi ci andrebbe, nel senso che lui quell’onda l’avrebbe sfidata anche se sembrava impossibile.

Scomparve giovane, nell’oceano, mai ritrovato. Si dice che il suo spirito sia rimasto nell’acqua a proteggere la baia e che entri nei surfisti più coraggiosi rendendoli semidei.

Riflettendo…questo modo di pensare può riguardare qualsiasi aspetto della vita: se mi impegno a fondo in qualcosa, se ci credo, se ne difendo l’ideale e ottengo dei risultati…non ho bisogno di vincere la medaglia per ritenermi soddisfatto. Soprattutto le persone che ti stanno intorno dovrebbero cogliere il valore di ciò che si fa indipendentemente dai riconoscimenti.
Purtroppo la logica prevalente, ahimè, ho l’impressione che vada in senso opposto: quanti venditori di fumo, abbondantemente celebrati, abbiamo incrociato sulla nostra strada?

Poi, alla fine, per non essere pesanti, che dire?Facciamo ciò che riteniamo giusto, ciò che amiamo in cui crediamo…e se alla fine ci danno una medaglia…ce la prendiamo!

Perché no? 🙂

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Allestimento degli spalti per la competizione

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