La ricerca della felicità

Consciamente o inconsciamente, penso che la vita della maggior parte delle persone sia all’insegna della ricerca della felicità e credo anche che poche cose meglio dei viaggi possano ricalcare le dinamiche e i paradossi di questa ricerca.

in effetti ho sperimentato più volte che la realtà del viaggio non è quella che ci aspettiamo: non dico che alla resa dei conti ci si ritrovi con un’esperienza deludente, ma quanto meno risulta diversa da come la si era immaginata. E se ci riflettiamo un attimo è normale che accada questo: nelle nostre fantasie anticipatorie tendiamo ad omettere o a comprimere tutte quelle parentesi di noia, di imprevisto, di delusione, e a focalizzarci solo sui momenti cruciali e appassionanti. 

E così, talvolta accade, nella vita: pensi che se raggiungerai quell’obiettivo, se otterrai quel riconoscimento, se verrai amato da chi desideri, la felicità sarà tua, per sempre….raramente, però, funziona così.

Fortunatamente, però, una volta tornati dal viaggio accade qualcosa di magico che ho ritrovato espresso magnificamente nei versi del poeta Wordsworth:

“Esistono nella nostra vita geografie del tempo

che con netta preminenza conservano

una forza rinnovatrice…

che penetra, che ci permette di salire,

già alti, ancor più in alto, e ci solleva quando cadiamo.

Chè spesso, quando me ne sto coricato,

senza pensieri, o pensieroso, i narcisi

mi balenano all’occhio interiore

che rende la solitudine beata,

e allora mi ricolma il cuore

di piacere, e danza con loro.”

E’ proprio così…alcuni spettacoli  a cui abbiamo assistito ci accompagnano per tutta la vita e quando si riaffacciano alla mente sembrano funzionare quasi da antidoto per le difficoltà del quotidiano.

E’ consolante pensare che sempre, in ogni momento, possiamo richiamare immagini dei nostri viaggi, ma non solo, ….di un panorama, di un’opera d’arte, di una distesa di narcisi in riva al lago, e con il loro aiuto trovare un po’ di quella tanto desiderata

FELICITA’.

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2 pensieri riguardo “La ricerca della felicità”

  1. Chissà cosa penserebbe di queste nostre conversazioni Pascal! Ho trovato una sua frase che mi ha colpito, dice così: ” …tutta l’infelicità degli uomini viene da una sola cosa, di non saper starsene a riposo in una stanza”.
    Chissà…forse ha ragione lui…
    In fondo il piacere del viaggio dipende più da un atteggiamento mentale che da destinazione scelta: l’importante è la curiosità e la ricettività, credo…
    Grazie a te per non essere avida di parole e di confronto: leggerti è sempre un piacere!

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  2. Ogni viaggio è un viaggio dell’anima, almeno per me. Quando viaggio vado a conoscere me stessa. Ci sono viaggi in cui ho raggiunto un luogo che sognavo, che avevo già immaginato nei suoi elementi, colori e atmosfere, che avevo già riempito di vita, in questi casi raggiungerlo è stata un’emozione grandissima. Se penso ad esempio all’Abbazia di Westminster, luogo conosciuto da tutti e che ho visitato più di una volta, mi assale un desiderio tremendo di ritornarvi, di rinunciare ad altri cento viaggi pur di tornare lì, e la stessa cosa mi accade per altri luoghi che mi porto sempre dentro perchè hanno avuto una parte importante nella mia vita, perchè l’hanno ammantata di pietre preziose. Sono luoghi in cui avevo piantato radici ancor prima di raggiungerli. Sono quei posti in cui ti senti a casa, pur non avendo casa, pur non conoscendo la lingua che parlano, ti senti accolta, pur sapendo che la gente si assomiglia un po’ tutta a prescindere dal luogo in cui abita e che di paradisi in terra non ne esistono.Ho constatato che nulla della realtà può deludere un amore che mi è già nato dentro. Questo doveva essere l’anno in cui tornare nei posti più amati, forse per l’ultima volta, poi la vita ha preso direzioni diverse, ma so che non rinuncio a nulla, perchè ho tutto dentro. In un viaggio non cerco la felicità, cerco la meraviglia. Felicità è una parola che ho smesso di usare, la trovo troppo limitante l’esperienza umana, io cerco la conferma della bellezza che, grazie al cielo, so già di possedere. Conosco persone che non si sono mai mosse da casa, e nonostante ciò ti parlano con partecipazione di luoghi ed esperienze che non hanno mai personalmente visitato e vissuto, hanno saputo penetrarvi con la capacità di conoscere che abbiamo e che così poco sfruttiamo. Amo la bellezza della natura,ma so che non troverò mai il giardino che mi porto dentro perchè è il più bello, tutti gli altri giardini lo alimentano, lo nutrono, ma non sono belli come il mio. Il viaggio è come la vita, il profumo di un fiore riscatta il vicolo bruttino che hai appena lasciato alle tue spalle. Il viaggiatore termina il suo viaggio, non con l’ultimo viaggio, perchè il viaggio continua, non finisce mai, almeno per me. So di avere un grande debito verso chi studia e organizza i viaggi anche per me. Mi fa paura pensare di andare in luoghi in cui non ho messo ancora le radici del mio pensiero e non ho la stoffa dell’esploratore, cosa che appartiene molto di più ai miei compagni di viaggio che sorridendo delle mie paure dicendomi “Non penserai di essere Cristoforo Colombo!” Ciao Lu e grazie per questa occasione di condividere il senso del viaggio. mirella

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